L'insopportabile gusto amaro che alcuni di noi sentono quando assaporano un cavolo dipende dai geni. Non basta: uno studio ha anche verificato che le popolazioni Orientali sono più sensibili al gusto amaro. Ecco perché, forse, la cucina dell'Estremo Oriente preferisce il gusto agrodolce.
Vegetali come cavoli, broccoli e rapanelli contengono sostanze che alcuni percepiscono molto amare, altri meno amare. Questa differenza di percezione è un fattore genetico e viene misurato grazie a un test che consiste nel mettere sulla lingua una cartina a base di feniltiocarbamide (un composto chimico contenuto in una sostanza chiamata tiourea) che determina il gusto amaro.
Il test può dare tre risposte:
Un progetto italiano di ricerca chiamato “Marco Polo” ha fatto il test su 700 volontari delle popolazioni di alcuni paesi dell'Asia Centrale quali Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kazakistan. Il risultato è stato che la percentuale di persone sensibili all’amaro aumenta andando verso Est. Questa distribuzione, che varia nelle diverse regioni del mondo, influenza la cucina tradizionale dei popoli.
Secondo gli scienziati il 30% di noi italiani appartiene alla categoria dei “non taster”, il 70% a quella dei “taster”: ecco perché i cavoli non ci piacciono!