Ci sono rumori che, anche se non particolarmente forti, ad alcuni fanno proprio saltare i nervi.
Il ronzio di un apparecchio elettrico, lo sfregamento di mani, una masticazione troppo rumorosa: tutti suoni che alla maggior parte persone risultano indifferenti ma che per qualcuno rappresentano un vero incubo sonoro!
Ebbene per la prima volta la scienza ha trovato una prova a dimostrazione del fatto che tali individui non sono soggetti particolarmente irascibili, ma semplicemente inadatti all'ascolto di certi rumori.
QUESTIONE DI CERVELLO
Il disturbo si chiama misofonia ("odio per i suoni") ed è stato individuato da una ricerca della Newcastle University (poi pubblicata su Current Biology) .
Secondo lo studio, la scarsa tolleranza a suoni specifici è dovuta a diversi meccanismi interni al cervello. Per dimostrarlo, si sono messe sotto osservazione 42 persone, le quali sono state sottoposte a risonanza magnetica cerebrale mentre ascoltavano tre tipi di suoni: neutri (pioggia, brusio di una stanza affollata, un bollitore...), sgradevoli (il pianto di un bimbo, urla, stridii ecc...) e quei particolari rumori che potrebbero scatenare il disturbo (masticazione rumorosa, respiro pesante ecc...).
Le scansioni delle aree cerebrali durante l'ascolto ha mostrato che nell'ultimo caso gli intolleranti ai rumori non solo hanno aumentato il proprio battito cardiaco e la sudorazione, ma subivano una sorta di "tilt" nelle zone del cervello che elaborano le emozioni (ossia la corteccia cerebrale anteriore). Si è visto inoltre che tali aree erano collegate ad altri parti del cervello in modo diverso rispetto al resto degli individui coinvolti nell'esperimento.
La chiave dunque è proprio in una struttura differente del cervello. Ciò rende la misofonia un disturbo vero e proprio, e non una semplice mania per gente suscettibile.
Ora potete tranquillamente dire alla vostra amica che quando vi incavolate perché beve della cannuccia troppo rumorosamente, non lo fate per antipatia, ma perché siete misofoni!