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Credits: Ipa-agency
I brividi sono il sistema più efficiente che il nostro corpo conosce per produrre un po’ di calore.

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In un igloo non fa mai davvero caldo. Però, se pensate che fuori la temperatura arriva anche a 30 gradi sotto zero e dentro ce ne sono 16 o 17, dovete ammettere che queste case di ghiaccio sono una bella invenzione.
Il segreto è, ancora una volta, nell’aria. Gli igloo sono di ghiaccio ma il ghiaccio intrappola tantissime bollicine d’aria. E l’aria è un ottimo isolante. Insomma, l’aria che sta nel ghiaccio delle pareti di un igloo funziona come quella che sta nella lana del vostro maglione: è lei a tenere fuori il freddo. O meglio, a tenere dentro il caldo. La temperatura negli igloo sale o grazie a piccoli fuochi o, soprattutto, grazie al calore dei corpi di chi ci abita. Per non disperdere questo calore non ci sono vere e proprie porte (l’entrata è sotterranea e non si vede) e solo una piccolissima finestra, che è quella che di solito viene scambiata per una porta.

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Vivendo vicino al Polo Nord da molti millenni, gli Inuit hanno ereditato le caratteristiche più favorevoli per difendersi dal freddo. Per esempio hanno un piccolo strato di grasso anche sotto la pelle delle guance e degli zigomi. Il grasso è un ottimo isolante, come sanno bene anche le foche e gli orsi polari.

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La lana è calda, molto più del cotone ma non perché i suoi li proteggano meglio. La vera ragione è che la lana intrappola un sacco di aria nelle sue fibre. E l’aria, anche se non sembra, è un ottimo isolante: fa passare poco il caldo e il freddo, così il calore del corpo resta sotto il maglione e il freddo resta fuori.