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FocusJunior.itScienzaCuriosità scientificheDoomsday Clock: che cos’è l’orologio dell’apocalisse?

Doomsday Clock: che cos’è l’orologio dell’apocalisse?

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Doomsday Clock: che cos’è l’orologio dell’apocalisse?
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Un orologio metaforico dove la mezzanotte rappresenta la fine del mondo. E anche nel 2021 le lancette sono ferme a 100 secondi dalla fine di tutto...

Un orologio che segna la vicinanza alla più tragica delle catastrofi: è il Doomsday Clock, l'orologio dell'apocalisse che ogni anno ci dice quanto l'umanità sia vicina alla propria estinzione.

Naturalmente non si tratta di un vero orologio composto da ingranaggi e lancette, ma di uno strumento metaforico che indica il livello di pericolo per la nostra specie sulla base degli accadimenti e delle situazioni globali. Infatti non è un caso che nel 2021, tra epidemia di COVID, crisi economiche, scioglimento dei ghiacci e cambiamento climatico, l'orario segnato sul Doomsday Clock si sia fermato alle 23.58, vicinissimo alla "mezzanotte del mondo" che coincide con la fine di tutto!

COME FUNZIONA?

A ideare l'orologio dell'apocalisse furono gli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientist, i quali nel 1947 vollero lanciare un segnale forte in favore del disarmo nucleare.

In quegli anni infatti, le due nuove superpotenze emerse dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale - Stati Uniti e Unione Sovietica - sembravano sul punto di scatenare un nuovo conflitto combattuto a colpi di armi atomiche. Un simile scontro sarebbe risultato fatale per gran parte della popolazione terrestre e il Doomsday Clock venne creato proprio per mostrare con un'immagine molto forte l'imminente disastro.

Da allora alla fine di ogni anno l'orologio "apocalittico" ha spostato in avanti e indietro le sue lancette simboliche a seconda degli sviluppi internazionali. Dopo un primo disgelo tra americani e russi, ad esempio, la guerra del Vietnam e nuove tensioni in Medio oriente portarono l'orario ad avvicinarsi pericolosamente alla mezzanotte, mentre quando cadde muro di Berlino la situazione parve migliorare definitivamente.

Negli ultimi anni però i minuti "fatali" hanno continuato ad accumularsi, tanto che dal 2018 si è raggiunto il record negativo del periodo 1953-1960, quando però il pianeta sembrava sull'orlo di una guerra nucleare.

Ora infatti non sono gli ordigni atomici a spaventare gli scienziati - anche se rispetto al 2020 la situazione è peggiorata anche su questo fronte - quanto l'instabilità tra gli equilibri internazionali, il mancato accordo sulle politiche per preservare il pianeta, il cambiamento climatico che si sta facendo sempre più drammatico e, non ultime, le conseguenze a ungo termine che comporterà la pandemia da coronavirus.

Riusciremo ad impedire che scocchi la mezzanotte?

Forse lo scopriremo prima di quanto pensiamo...

 

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