La traduzione del termine francese aiuta già a capirlo : significa "già visto" e indica la sensazione di avere già vissuto una situazione, di conoscere già una persona appena incontrata, di aver già visitato un luogo che si vede per la prima volta.
Chi crede all'occulto attribuisce questi fenomeni a ricordi di vite precedenti. Per la scienza, invece, si tratta di anomalie della memoria o tracce lasciate da sogni dimenticati prima del risveglio. Questo fino a pochi giorni fa. Ora, infatti, un nuovissimo studio compiuto dall'università scozzese Sant'Andrews con l'aiuto di 21 volontari (e con l'esame del loro cervello con moderne tecnologie quali la risonanza magnetica), hanno cambiato la teoria.
Secondo Akira O'Connor, lo scienziato che ha condotto gli esperimenti, il déjà vu non è un falso ricordo, non è un'anomalia della memoria e nemmeno il residuo di un sogno. Si tratta, invece, di una verifica che la nostra mente compie su ricordi che abbiamo davvero, per accertarsi che tutto funzioni bene.
L'esperimento ha dimostrato che i volontari avevano attivato le aree del cervello legate alla presa di decisioni e non alla memoria. E hanno concluso che quelle aree stavano verificando i ricordi mandando un “segnale”, per accertarsi che, nella nostra testa, tutto funzioni regolarmente.
Una curiosità
Non tutte le persone provano la sensazione di déjà vu. Il perché di questo fatto non è ancora chiaro ma gli scienziati ritengono che riguardi persone, specialmente giovani, con un cervello in perfetta forma, che non ritiene di dover verificare da sé se... i ricordi che ha sono veri o falsi!