La carota è uno dei primi ortaggi che un bambino impara a riconoscere grazie alla forma caratteristica e al suo arancione acceso. Eppure, per millenni, le carote – o meglio, le radici della pianta, che sono la parte che noi mangiamo e comunemente chiamiamo “carota” – non erano affatto di questo colore.
Ma allora come hanno fatto a diventare arancioni? E perché?
Le carote “concepite” da Madre Natura erano dei colori più diversi: c’erano tipologie rossastre, gialle e perfino nere. In Europa però, fin dai tempi dei Romani, le carote più comuni erano quella di colore viola, importate da quell’area che corrisponde più o meno all’attuale Afghanistan. Dunque per parecchi secoli i nostri antenati si abituarono a mangiare carote violastre!
La svolta però avvenne tra il XVI e XVII secolo, quando i Paesi Bassi, ossia tutto quell’insieme di Province situate nella zona dell’odierna Olanda, si sollevarono contro la dominazione spagnola per ottenere l’indipendenza.
La guerra che ne seguì fu lunga (durò ottant’anni) e cruenta, ma alla fine vide il riconoscimento della Repubblica delle Sette Province Unite e aprì il cosiddetto “secolo d’oro” olandese, contraddistinto da un grande fervore economico, culturale e artistico.
Ma cosa c’entra tutto questo con le carote?
Dopo la ribellione contro la corona spagnola, nelle campagne delle Province Unite si volle omaggiare la casata di Guglielmo I d’Orange, detto “il Silento” o il “Tacitirno”, che fu il capo della rivolta olandese. Per celebrare questo grande principe dunque, i contadini si rifecero al nome della famiglia (Oranje è “arancione” in olandese) e trasformarono la carota, molto diffusa in quelle terre, da viola ad arancione.
Ci volle molto tempo e, come si può ben pensare non si ricorse a OGM o strane tecniche di laboratorio. Semplicemente si lavorò per anni nei campi innestando – cioè incrociando – tra di loro varie tipologie di piante di carote dai colori differenti, fino ad ottenere quella tonalità arancione che ancora oggi contraddistingue l’Olanda (avete mai visto le nazionali sportive olandesi) l’ortaggio preferito da Bugs Bunny.
FONTI: Focus; Agribologna
This post was last modified on 2 gennaio 2024 9:36
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