"Non restare ipnotizzato davanti alla TV (o ai videogiochi)!" ti dice la mamma. In realtà quando guardi tanto la TV o giochi non sei propriamente ipnotizzato.
Dal greco "hypnos"= sonno, l’ipnosi è uno stato mentale in cui la coscienza viene modificata.
Contrariamente alla credenza comune, la persona ipnotizzata non è completamente incosciente o incapace di intendere e volere, ma si trova in uno stato di dormi-veglia, come quando stiamo per addormentarci: ci siamo…e non ci siamo.
Sotto ipnosi infatti viene stimolata la parte destra del cervello, quella legata alle emozioni, all’immaginazione e all’istinto. La parte sinistra, un po' più "precisina", è meno vigile del solito: questo facilita le cose, permettendo una serie di cambiamenti nel corpo o nel pensiero, il quale si focalizza su un concetto, un'immagine o una parola.
Una simile condizione dunque può essere definita come un'attività cerebrale "alternativa, in cui la nostra mente non è sopita, ma solo molto, molto concentrata su qualcosa!
Qualche anno fa l'Università di Stanford (USA) provò a verificare gli effetti dell'ipnosi su un campione di 57 persone suddivise, a seconda delle caratteristiche individuali, tra soggetti "altamente ipnotizzabili" e "scarsamente ipnotizzabili".
Ebbene, al termine di alcune sedute d'ipnosi, le persone "altamente ipnotizzabili" che erano caduti nello stato ipnotico avevano tutti mostrato significativi cambiamenti nell'attività cerebrale delle aree del cervello dedicate all'attenzione e al controllo dei movimenti.
Moltissimi medici e psicoterapeuti la usano per curare ansia, disturbi alimentari o malattie della pelle; come anestetico naturale, per ridurre la sofferenza nel parto; come tecnica di rilassamento o, appunto, per aumentare la concentrazione.