
1/7
Credits: Shutterstock
COME FUNZIONA UNO SPECCHIO? La luce che colpisce la superficie metallica che lo compone viene respinta completamente con la stessa lunghezza d'onda. L'immagine viene così restituita tale e quale a quella di partenza

1/7
Credits: Ipa-agency
Prima dell'invenzione dello specchio gli uomini, per vedersi, utilizzavano pozze o corsi d'acqua, oppure riempivano d'acqua una bacinella: non è un modo molto preciso di specchiarsi, ma funziona!

1/7
Credits: Ipa-agency
Molto celebre è il personaggio mitologico dell'antica Grecia Narciso che si innamora perdutamente della sua immagine riflessa in uno stagno e rimane vittima di questo incantesimo (ancora oggi una persona particolarmente vanitosa e piena di sé viene definita “narcisista”).

1/7
Credits: Ipa-agency
Per molti secoli, oltre ad essere un oggetto davvero di lusso (a causa della complessità nella realizzazione) lo specchio è stato considerato un oggetto “diabolico”: secondo le credenze popolari poteva rubare l'anima (infatti ai bambini piccoli era vietato specchiarsi) o era legato a spiriti maligni. Quasi sempre bastava il possesso di uno specchio per accusare una persona di stregoneria!

1/7
Credits: Shutterstock
Fino a circa 18 mesi di vita l'essere umano non si riconosce nell'immagine riflessa allo specchio, e tra gli animali solo alcuni (elefanti, delfini, alcune specie di scimmie) hanno questa capacità di autocoscienza.

1/7
Credits: Ipa-agency
Anche all'interno del corpo umano ci sono... degli specchi! In realtà sono un tipo di neuroni, chiamati appunto "neuroni specchio" scoperti tra gli anni '80 e '90 del secolo scorso un gruppo di ricercatori dell'Università di Parma coordinato da Giacomo Rizzolatti. Questo particolare tipo di neuroni ci permettono di provare le emozioni altrui, immedesimandoci ed entrando in empatia, e di imparare per imitazione.