Si parla d'immunità di gregge nell'ambito della cura e del trattamento delle malattie infettive che vengono trasmesse da individuo a individuo. Proprio come Covid-19, l'epidemia scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2 che tanto ci sta facendo tribolare.
DI CHE SI TRATTA?
Secondo il sito dell'autorevole Fondazione Umberto Veronesi, «con l’espressione immunità di gregge, o immunità di gruppo, si intende quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale (per una determinata infezione) considerato sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate».
Significa che di fronte ad una malattia infettiva molto contagiosa, se la maggior parte della popolazione si vaccina, si crea un'immunità di gruppo che protegge anche chi non è vaccinato.
Infatti, se il virus non riesce a circolare, s'interrompe la catena di trasmissione e anche chi non ha la possibilità di vaccinarsi - come gli immunodepressi, ossia coloro il cui organismo non ha difese immunitarie sufficienti per sostenere le reazioni innescate da molti vaccini - può ritenersi al sicuro, poiché le probabilità di incappare nell'agente patogeno sono molto, molto più basse.
COME SI OTTIENE?
Di solito per raggiungere tale immunità di gregge, la copertura vaccinale per una determinata malattia – ad esempio, il morbillo - deve essere superiore al 95% della popolazione. Ecco perché è importanti vaccinarsi e perché stiamo aspettando con ansia che si vaccini il maggior numero di persona: quando accadrà, Covid-19 smetterà di farci paura!