La quarantena è un periodo d'isolamento forzato che, di fronte al rischio di epidemie, vuole impedire l'espansione del contagio. Il nome di questa strategia sanitaria deriva dai quaranta giorni che originariamente rappresentavano la durata ideale della separazione tra pazienti infetti e il resto della popolazione.
ORIGINE DEL TERMINE
La grande maggioranza degli studiosi fa risalire l'origine della parola "quarantena" ai fatti occorsi nel XIV secolo, quando tra il 1348 e il 1359 un'epidemia di peste, la tristemente famosa "Peste Nera", spazzò in lungo e in largo l'Europa, uccidendo più di venti milioni di persone.
Questo flagello - che molti dell'epoca consideravano un vero castigo divino - giunse nel Vecchio Continente attraverso le zecche portate dai ratti che infestavano le navi provenienti dall'Oriente.
Per questo motivo, nel 1347, ai passeggeri di un vascello attraccato al porto di Ragusa (oggi Dubrovnik, in Croazia) fu imposto di attendere per un periodo di osservazione di trenta giorni, poi esteso a quaranta, prima di poter scendere sulla terraferma, in modo da essere sicuri che nessuno diffondesse il morbo in città. Era la prima quarantena!
Questo metodo venne subito accolto con favore da tutta Europa, dove poco tempo dopo comparvero i lazzaretti, dei centri d'isolamento dove gli appestati venivano segregati e allontanati dal resto della popolazione.
Nel tempo l'utilizzo di questo sistema venne esteso per il trattamento anche di altre malattie contagiose come la lebbra, la sifilide o, molto più recentemente, per i tanti casi di ebola verificatisi in Africa e di coronavirus in Cina.
Ora la quarantena non dura per forza 40 giorni, ma il termine continua ad indicare l'obbligo del paziente di vivere lontano dal contatto con le persone non contaminate per un certo periodo di tempo.
FONTI: Treccani; La Conoscenza Storica