Non lo vediamo ma ci protegge da sempre: è l'ozono, un elemento presente nella nostra atmosfera che noi terrestri celebriamo ogni 16 settembre. Ma perché? Di che si tratta e cos'ha di speciale?
Un vero protettore del pianeta
L'ozono è una forma allotropica dell'ossigeno, ossia un elemento formato dalle stesse molecole (in questo caso tre molecole d'ossigeno) ma con differenti strutture dei legami chimici.
Questo ozono è molto presente nella parte bassa della stratosfera, il secondo dei cinque strati cui convenzionalmente si divide l'atmosfera terrestre, e viene identificato come un gas serra. Ciò non è assolutamente un male - l'effetto serra di per sé non solo è naturale, ma anzi è fondamentale per la vita sul pianeta - in quanto le sue particolari proprietà gli permettono di trattenere una buona parte delle radiazioni solari
I raggi del sole che tanto ci piacciono in estate per la tintarella, infatti, sono "filtrati" dall'ozono che ne assorbe un bel po' di energia. Senza l'ozono, i raggi ultravioletti (UVA) sarebbero molto più potenti e metterebbero a repentaglio la nostra stessa salute.
Il celebre buco dell'ozono
Per milioni di anni l'ozono ha dunque svolto la funzione di protezione nei confronti della Terra, ma negli ultimi due secoli l'industrializzazione delle società umane ha provveduto ad alterare l'equilibrio vigente.
L'inquinamento atmosferico causato da fabbriche, automobili, impianti di riscaldamento (e refrigerazione) e processi industriali vari sta infatti peggiorando quello che viene definito "buco dell'ozono", che in realtà non è un vero foro, ma un assottigliamento dello strato d'ozono che, così indebolito, riesce a filtrare molte meno radiazioni solari. La terminologia del "buco" dipende dal fatto che sopra le regioni polari, normalmente meno esposte all'irraggiamento solare, lo strato è diventato così sottile da apparire quasi invisibile.
La giornata mondiale per la protezione della fascia d'ozono
Quello del buco dell'ozono è una problematica che gli ambientalisti denunciano da decenni e solo negli ultimi tempi è passata un po' in secondo piano per l'insorgere dell'urgente pericolo climatico. Ecco perché dal 2000 le Nazioni Unite hanno proclamato l'International Day for the Preservation of the Ozone Layer, la Giornata Mondiale per la Preservazione della Fascia d'Ozono che promuove in tutto il mondo iniziative e conferenze per continuare a salvaguardare questo importantissimo "scudo" atmosferico.
La scelta del giorno, il 16 settembre, non è casuale, poiché in quella data del 1987 venne firmato il Protocollo di Montreal "a favore della protezione dell'ozono stratosferico".
"Ricuciamo" il buco!
Da oltre trent'anni dunque i governi della Terra stanno provando a riparare ai danni causati. E, strano ma vero, sembrava che ci stessimo riuscendo!
Secondi il report diffuso dall'ONU a novembre del 2018 infatti, la messa al bando di quasi tutte le sostanze chimiche dannose per l'ozono ha contribuito a ridurre il buco dell'1/3% per ogni decennio. Secondo le stime, l'ozonosfera si sarebbe completamente "ricostruita" nel 2030 per l'emisfero Nord e nel 2050 per l'emisfero Sud. Nel 2022 però, uno studio pubblicato un team di ricercatori canadesi ha rivelato l'esistenza di un nuovo "buco" gigantesco proprio proprio sopra i Tropici. Le conseguenze di quesa scoperta sono ancora oggetto di analisi da parte degli esperti, ma quel che è certo è che non si tratta di una buona notizia.