Le foreste vergini, ancora intatte, esistono ancora e sono più numerose di quanto si pensi. Tanto che è stata realizzata la prima mappa al riguardo, pubblicata sulla rivista Diversity & Distributions dal gruppo dell'Università Humboldt di Berlino, alla cui guida c'è lo scienziato italiano Francesco Maria Sabatini.
I ricercatori hanno individuato un po' più di di 1,3 milioni di ettari di foreste in 34 paesi europei.
Sabatini ha detto che "Ci sono alcune foreste dove le tracce delle attività umane non sono chiaramente visibili, forse perché nascoste e coperte da decenni di non intervento, in cui i processi ecologici hanno seguito le loro dinamiche naturali".
Dalla mappa è venuto fuori che queste foreste primarie si trovano in aree remote, sono frammentate in piccoli lotti e sono rare. Rappresentano uno dei pochi ripari per le specie a rischio di estinzione. Sono anche un bellissimo laboratorio naturale che aiuta a comprendere l'impatto dell'uomo sull'ecosistema forestale.
L'89% delle foreste vergini è in aree protette, però solo il 46% ha una stretta protezione. Questo vuol dire che, soprattutto in alcuni paesi europei, la raccolta, il taglio e il trasporto del legname possono mettere a rischio la loro natura selvaggia.
Secondo gli scienziati, capire come la pressione dell'impatto umano abbia influenzato la distribuzione delle foreste può guidare i futuri interventi di tutela e ripristino.
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