La farfalla è un animale molto delicato e il semplice tocco di un essere umano può ucciderla o renderla incapace di spiccare il volo.
Purtroppo, anche senza allungare le dita sulle sue fragili ali, l'essere umano può risultare davvero micidiale per la farfalla, poiché l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali ne sta irreparabilmente rovinando l'habitat.
L'allarme viene dalla “Lista Rossa della Farfalle Italiane” (o, in maniera più tecnica, Lista Rossa dei Ropaloceri Italiani), un lavoro a più mani coordinato dall’Università di Torino insieme al Ministero dell’Ambiente e altri importanti enti in difesa della natura, che raccoglie i preoccupanti dati riguardo le specie di Lepidotteri (il nome scientifico delle farfalle) presenti sul territorio italiano, 18 delle quali a serio rischio estinzione.
Di cruciale importanze in tale ambito è il concetto di biodiversità, ovvero della molteplicità di organismi viventi di cui le farfalle sono perfetti indicatori in quanto, nonostante le grandi differenze da specie a specie, sono molto influenzate dall'ambiente circostante e risentono di ogni minimo mutamento.
Le trasformazioni dell'ambiente influenzano pesantemente la vita delle farfalle. Per gli autori dello studio, «la principale minaccia per le farfalle italiane è la perdita di habitat dovuta ai cambiamenti dell'uso del suolo e delle pratiche agronomiche. (...) I cambiamenti dei sistemi naturali comprendono il degrado dell’habitat in particolare dovuto a cattiva gestione dei prati pascolo, per esempio tagliati con troppa frequenza, ma anche e più spesso, l’abbandono dei pascoli con conseguente riforestazione».
Un modo per dare una mano alle nostre piccole amiche alate? Non strappare le ortiche (pazienza se pungono...) e piantare, dove possibile, vasi di fiori come lillà o mughetto per offrire un riparo ai bruchi e nutrimento per le farfalle adulte.
FONTE: IUCN, lastampa.it