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Da dove viene la sabbia delle spiagge?

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Da dove viene la sabbia delle spiagge?
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Da dove vengono i granelli che compongono molte delle nostre spiagge? E perché si accumulano proprio lì?

Durante le vacanze, il mare è la meta più gettonata. E qualcuno, forse, pigramente sdraiato al sole si è già chiesto “ma da dove viene la sabbia che forma le spiagge?”. E perché si è ammucchiata tutta lì? Proviamo a trovare una risposta.

Un processo molto lento

Le spiagge si sono formate nei millenni, per l’accumulo di sedimenti portati in prevalenza dai fiumi. I corsi d’acqua dolce portano nei mari sabbie e detriti che vengono poi distribuiti dalle correnti e dalle onde lungo i litorali. Tipiche spiagge “costruite” dall’apporto sabbioso dei fiumi sono quelle adriatiche, molto estese e con granelli di sabbia fine e sottile, che qualcuno ha ribattezzato "spiaggia di velluto".

L’aspetto di un lido dipende comunque dalla forma della costa. Se questa è alta e rocciosa l’arenile sarà formato dalle rocce, poi sgretolate dalle onde in grani più o meno fini provenienti dall’erosione e dai crolli della scogliera stessa. Calette e insenature di questo tipo, con ciottoli arrotondati, si trovano ad esempio in Liguria.

I colori della sabbia

Se la roccia d’origine è calcarea, la sabbia sarà chiara; se invece l'origine è vulcanica, la spiaggia sarà scura, come quella di Stromboli, isola delle Eolie che ospita un vulcano attivo.

I detriti che compongono le spiagge poi possono essere anche di origine organica, come nel caso delle spiagge coralline. Attorno agli atolli la barriera è infatti composta da organismi con scheletri calcarei e silicei che rilasciano frammenti i quali vanno a costituire una sabbia bianca e fine.

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