Sono sei ragazzi portoghesi, si chiamano Catarina, Claudia, Martim, Mariana, Sofia e André. La più grande ha 24 anni, la più piccola 11. Sono i nuovi "eroi" della battaglia contro i cambiamenti climatici perché hanno deciso di fare causa a 32 paesi europei, cioè tutti gli Stati membri dell’Unione più il Regno Unito, la Norvegia, la Russia, la Svizzera e la Turchia. E il 27 settembre 2023 il caso è arrivato finalmente in tribunale.
La causa ha avuto inizio nel settembre 2020, quando i ragazzi si sono rivolti direttamente alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha sede a Strasburgo, aiutati dalla Global Legal Action Network e da organizzazioni come Amnesty International, Greenpeace e Save the Children. La Corte ha deciso quindi di affidare il caso alla “Grande Camera”, cioè una corte formata da 17 giudici che prende in considerazione solo una piccola parte di casi di eccezionale importanza: la prima udienza si è svolta il 27 settembre scorso.
Credits: Nuno Gaspar de Oliveira
Ma cosa ha spinto questi ragazzi a prendere questa decisione così importante, e cosa sperano di ottenere? Nella loro denuncia tutti dicono di avere paura per il loro futuro: negli ultimi anni hanno assistito a devastanti incendi che hanno distrutto i boschi nel loro paese e hanno sperimentato ondate di caldo sempre più gravi, con temperature estreme che li hanno costretti a trascorrere più tempo in casa e hanno limitato la loro capacità di dormire, concentrarsi o fare sport. Alcuni soffrono anche di eco-ansia, allergie e patologie respiratorie come l’asma.
Nessuno di loro chiede un compenso in denaro al termine di questa vicenda. Ma se il tribunale darà loro ragione, la sentenza, prevista entro giugno del 2024, sarà davvero storica. Per la prima volta, infatti, i governi europei sarebbero obbligati ad aumentare le loro azioni sul clima riducendo le emissioni di gas serra ed eliminando gradualmente i combustibili fossili, impegnandosi finalmente a mantenere gli impegni presi con l’accordo di Parigi del 2015.