Lunedì 23 settembre si è tenuto a New York il Climate Action Summit, il vertice delle Nazioni Unite in cui i vari esponenti dei governi del pianeta s'incontreranno per fare il punto sulle misure prese - e soprattutto quelle ancora da attuare - dai singoli Stati per arginare gli effetti del cambiamento climatico.
UN PASSO NELLA GIUSTA DIREZIONE?
Il meeting rappresenta un successo per le migliaia di ragazzi e ragazzi che si sono uniti alla protesta nata poco più di un anno fa dall'attività di Greta Thunberg, ma ciò non significa che la battaglia per il futuro sia terminata. Anzi, proprio in occasione del Climate Action Summit, si è deciso di organizzare la Climate Action Week, una nuova ondata di scioperi e manifestazioni che coinvolgerà circa 150 Paesi.
La settimana di protesta - cominciata già venerdì 20 settembre con numeri d'affluenza straordinari - si chiuderà il 27 settembre con il terzo Global Strike for Future, lo sciopero mondiale per il clima.
PERCHÈ UNIRSI ALLO SCIOPERO?
L'evento globale dei FridaysforFuture vuole portare in piazza tutti i giovani della Terra affinché possano prendere per mano il loro destino. Dopotutto il clima impazzito impatterà sulle vite di chi ci sarà tra 50-60 anni, quindi perché non dovrebbero essere i ragazzi a decidere per il loro avvenire?
Secondo il Guardian, l'autorevole quotidiano britannico, questa però è solo una delle tanti ragioni per cui un giovane dovrebbe aderire alla Climate Action Week e agli scioperi studenteschi. Ecco gli altri:
- Perché le persone che hanno contribuito di meno a questa situazione sono quelle che stanno già pagando il prezzo più caro, vedendo le loro isole inondate dall'acque e le loro coltivazioni "mangiate" dal deserto. Chi sta già soffrendo, insomma, non sono coloro che hanno riempito l'aria di gas e inquinamento.
- Perché le barriere coralline sono meravigliose e delicate. Vanno protette!
- Perché sole e vento sono al momento le fonti d'energia più economiche a disposizione. Se potessero avvalersi dello stesso potere politico detenuto dai produttori di combustibili fossili, il processo di cambiamento sarebbe molto più semplice.
- Perché dagli anni '70 abbiamo già dimezzato la popolazione animale che prosperava sul pianeta.
- Perché i governi stanno agendo con troppa lentezza, come se la catastrofe mondiale fosse solo uno dei tanti problemi da risolvere nel quadro politico internazionale.
- Perché potrebbe essere l'occasione per rendere il mondo più felice e più giusto.
- Perché le foreste stanno bruciando.
- Perché è una ragionevole richiesta avanzata dalle nuove generazioni e i più anziani (che dovrebbero essere più saggi) farebbero bene ad ascoltarla.
- Perché ogni generazione ha dovuto affrontare una grande crisi e questa è la nostra.
- Perché la metà dei bambini di New Delhi ha già contratto irreparabili danni ai polmoni semplicemente respirando l'aria pestilenziale della città.
- Perché la Exxon e altre compagnie petrolifere come lei sapevano del global warming già negli anni '80 e ci hanno mentito per poter continuare a guadagnare.
- Perché ciò che faremo nella prossima decade deciderà le sorti del pianeta per le prossime migliaia di anni.
- Perché quest'estate in molte città si sono superati i 50°C. L'uomo può sopportare certe temperature ma solo per breve tempo.
- Perché quale animale distrugge il suo stesso nido?
- Perché ogni volta che distruggiamo un pezzo di foresta per allevare qualche mucca in più la questione climatica peggiora.
- Perché la scienza è reale, la fisica esiste e la chimica conta. Non sono fandonie!
- Perché il mondo che ci è stato dato, dopotutto, è ancora un bel posto dove vivere.