La chiamano aurora polare: boreale se è nel nostro emisfero nord, australe se è in quello sud. In realtà, più che esattamente ai Poli, è visibile soprattutto nell’area che li circonda. La zona in cui sta avvenendo il fenomeno, in un determinato momento, ha la forma di un anello ovale: come se fosse una corona posata sulla Terra.
Durante lo “show” nel cielo, possono nascere diverse figure luminose: bagliori diffusi, archi che attraversano il cielo, nuvole allungate che cambiano forma di continuo e persino delle specie di... tendine spaziali mosse da un vento misterioso, le più spettacolari!
L’aurora polare è tipica di zone piuttosto fredde, del Nord e del Sud: in genere, nel
regno di renne o pinguini. Eppure qualche volta si allarga: nel nostro emisfero capita di ammirarla fino in Gran Bretagna o in Germania e, in qualche caso, si
è vista in Italia e addirittura in Messico.
Molti popoli del Nord America pensavano che le aurore boreali fossero spiriti allegri e impegnati in un gioco, oppure pericolosi.
Invece, secondo una leggenda finlandese nascono dalle scintille prodotte da una volpe che corre.
Il colore dominante è il verde. Ma ci sono anche giallo, rosso, blu, viola, arancione... Tutto dipende da chi è il responsabile del fenomeno e dall’altezza a cui avviene. Il verde è prodotto dall’ossigeno che si trova a 100 km di altezza, mentre quello che sta ancora più in alto dà il rosso. L’azoto invece produce blu e rosso-viola.
Per approfondire: come si forma l'aurora boreale?