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Come si è formata la Luna? Secondo la teoria più accreditata, dall’impatto di un corpo celeste, che gli astronomi chiamano Theia, che oltre 4 miliardi di anni fa avrebbe letteralmente strappato alla Terra materiale sufficiente a formare il nostro satellite.

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La Luna è una “palla” rocciosa sospesa nel vuoto dello spazio. Ma non è sempre stata così: 3,5 miliardi di anni fa aveva una sua atmosfera e forse anche un campo magnetico che schermava il vento solare. Per l’astrobiologo Dirk Schulze-Makuch, potrebbe addirittura aver ospitato la vita.

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Sulla Luna, la vita non è ancora stata trovata, ma l'acqua sì! La conferma definitiva è arrivata dallo strumento Moon Mineralogy Mapper della Nasa, che lo scorso agosto ha individuato in entrambi i poli lunari depositi di acqua ghiacciata che potrebbero essere sfruttati per futuri insediamenti umani.

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Vi hanno detto che la Luna è deserta? Beh, non ci saranno persone, ma quanto a oggetti... Tra sonde, veicoli lunari, targhe, bandiere e oggetti personali abbiamo lasciato lassù un sacco di roba. Comprese due palline da golf lanciate dall’astronauta Alan Shepard durante la missione Apollo 14!

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L’uomo ha raggiunto sulla Luna sei volte, la prima nel 1969 con la missione Apollo 11, l’ultima nel 1972 con la Apollo 17. In totale, solo 12 astronauti hanno lasciato la loro impronta sul suolo lunare: Neil Armstrong (1930-2012) è stato il primo, Eugene Cernan (1934-2017) l’ultimo.

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Per raggiungere la Luna fu utilizzato il veicolo più grande di sempre: il razzo Saturn V (foto), che al momento della partenza (cioè prima di liberarsi degli stadi col carburante) era alto 110,6 metri: più o meno come il Duomo di Milano (108 m) e quasi 20 metri più della Statua della Libertà (93 m)!

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Se il razzo vettore era enorme, lo spazio destinato all’equipaggio nel modulo di comando era decisamente angusto: i tre astronauti di ognuna delle missioni Apollo hanno dovuto convivere per giorni in un abitacolo di appena 6,3 metri cubi!

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Siete curiosi di vedere le foto dell’uomo sulla Luna e delle missioni spaziali Apollo? La Nasa ha pubblicato sul sito di condivisione immagini Flickr un archivio composto da 14.228 fotografie, tutte da guardare.

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Torneremo sulla Luna? Pare di sì, almeno stando alla Space Policy Directive, una serie di linee di programma varate dal presidente Donald Trump per riorganizzare il settore aerospaziale. E tra i primi obiettivi c’è proprio il nostro satellite.

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Non solo torneremo sulla Luna, ma costruiremo una base lunare, assicurano gli esperti. Nell’attesa, l’agenzia spaziale europea (Esa) ha indetto un concorso aperto a tutti per raccogliere idee su come potranno essere le nuove case lunari. Condizione obbligata: dovranno essere stampabili in 3D.

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O magari, sulla Luna vivremo nel sottosuolo. L’Agenzia spaziale giapponese (Jaxa) ha da poco scoperto sul satellite un tunnel lungo 50 km e alto mille metri: abbastanza grande da ospitare un’intera città, al riparo da da meteoriti, raggi cosmici e dalle terribili escursioni termiche lunari.

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Sarà forse il 2026, secondo la recente dichiarazione del vicepresidente Usa Mike Pence, l’anno del ritorno dell’uomo sulla Luna. In ballo, oltre a un’ipotetica base di partenza per missioni spaziali future, c’è il possibile sfruttamento del satellite, dal punto di vista minerario ma anche turistico.

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Tra le risorse offerte dalla Luna c’è l’elio-3, un isotopo raro sulla Terra ma abbondante sul suolo lunare, dove si è formato per l’azione del vento solare. Quello della Luna basterebbe per alimentare per molti anni le centrali a fusione nucleare. Che però nessuno è ancora riuscito a costruire.

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Se la Luna diventerà di casa, dovremo preoccuparci anche di organizzare dei collegamenti regolari con la Terra. Il patron di Amazon Jeff Bezos ha dichiarato al Washington Post che la sua azienda ha allo studio una navicella in grado di portare sul nostro satellite fino a 4,5 tonnellate di merce.

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E non dovrà mancare il telefono. La startup tedesca Part-Time Scientists intende portare sulla Luna, entro la fine del 2019, una rete cellulare 4G, col supporto di Nokia e Vodafone. Niente chat né social, però: servirà per comunicare con un rover (fornito da Audi) e inviare sulla terra immagini live in HD. Per ora però i primi tentativi sono falliti

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Vi piacerebbe avere un pezzo di Luna? Potete assicurarvene uno sul sito http://www.moonestates.com, che vende appezzamenti lunari (ma anche marziani o venusiani) per pochi spiccioli. Dopo aver pagato, riceverete un attestato di proprietà: recarvi sul posto per farlo valere è affar vostro.
Nella foto un pezzo di Luna conservato al Kennedy Space Center in Florida.