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Come si fa un giornale | La guida di Focus Junior al giornalino della scuola. Parte 1

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Di carta o sul web, scritto o pieno di foto, fare un giornalino è anche un modo per capire meglio il mondo che ci circonda! Unite le forze: compagni di classe, amici e professori, tutti insieme per fare il vostro giornalino! Prima parte.

Focus Junior vi ha già dato 10 consigli utili su come si fa un giornalino di classe. Qui, invece, approfondiamo l'argomento con nuovi consigli per farlo al meglio e trasformarlo nel giornalino di tutta la scuola! Perché fare un giornalino di classe? In fondo, di giornali ce ne sono già tanti. Ma provare a farne uno, qualunque esso sia, aiuta a capire meglio le notizie che si leggono sui giornali e su internet o si ascoltano alla radio e in tv. Non solo: fare il giornalista, qualunque sia il ruolo ricoperto (scrivente, grafico, fotografo, videomaker...), significa anche dare voce a chi non riesce a farsi sentire, denunciare le ingiustizie, mettere sotto torchio chi è più potente, smontare miti e false credenze, coltivare il proprio senso critico su tutto e tutti. Infine, fare un giornale vuol dire anche imparare a lavorare in un gruppo, dove ognuno ha il suo ruolo ma tutti sono importanti per la riuscita finale. Le classi che sceglieranno di usare questo breve opuscolo e di cimentarsi nella realizzazione di un giornalino potranno sperimentare tutti questi aspetti. O almeno è quello che ci auguriamo. Senza dimenticare che essere informati è il presupposto per poter capire e interpretare la realtà. E che informare significa rendere le persone libere di scegliere.

 

Per prima cosa vediamo quali sono le parti e le figure chiave di un giornale.

La redazione

 

Per fare un giornale ci vuole una redazione, ossia un gruppo di lavoro in cui ognuno ha un ruolo ben preciso. La redazione è la squadra che lavora per consentire l'uscita del giornale, al quale tutti collaborano perché anche il lavoro più piccolo è importante e lascia un segno. Vediamo i ruoli principali della squadra e cosa fanno, in un classico giornale.

 

 

  • Direttore è il responsabile dei contenuti del giornale, colui che ha l'ultima parola sugli argomenti da trattare e, di conseguenza, colui che ne ha la responsabilità.
  • Vicedirettore: è la figura più importante dopo il direttore e lo sostituisce quando non c'è. Questa carica esiste solo nei giornali più grandi e importanti.
  • Segretaria di redazione si occupa di tutti gli aspetti organizzativi e amministrativi relativi alla produzione del giornale. A volte è anche segretaria di direzione, ossia l'assistente del direttore del giornale.
  • Art director è il responsabile dell'impostazione grafica di tutto il giornale. È lui (o lei) che, in accordo con il direttore, decide come devono essere impaginati gli articoli.
  • Grafico impagina le singole pagine secondo le indicazioni dell'art director e del direttore. Riceve il materiale necessario dal fotografo (le immagini), dall'illustratore (disegni e tabelle) e dal redattore (testo dell'articolo).
  • Caporedattore il nome ne indica la funzione. Coordina il lavoro dei colleghi e verifica che tutto si svolga come pianificato e nei tempi concordati.
  • Redattore è alle dipendenze del caporedattore. Propone, scrive e corregge gli articoli del giornale. In un giornale grande, i redattori possono essere decine.
  • Fotografo/videomaker realizza le foto e i video che servono per il giornale. A volte lavora insieme all’inviato. Altre volte è l’inviato stesso a fare foto e video.
  • Inviato è il giornalista che si reca sul posto dove accadono i fatti per raccogliere informazioni di prima mano e fare interviste. Può essere anche un fotografo o un video operatore.

Quella raccontata qui sopra è la struttura classica di un giornale professionale, come per esempio Focus Junior. In un giornalino scolastico alcune delle figure elencate possono essere raggruppate in una sola persona oppure non esserci: sta a voi decidere.

 

La forma del giornalino

Un giornale non è fatto di solo contenuto, deve avere anche una sua forma, chiamata “formato”, che lo distingua dagli altri. Il formato è la misura di base e altezza delle pagine. Dopo aver individuato e studiato i formati di alcune riviste campione, che vi piacciono, scegliete il vostro! In linea di massima, però, per comodità potreste scegliere il formato chiamato A4 (ossia 21 x 29,7 cm), perché è il formato più comune accettato dalle stampanti e dalle fotocopiatrici. In alternativa potreste scegliere anche il formato A5 (14,8 x 21 cm), che misura esattamente la metà del formato A4. In un giornale professionale il numero di pagine è sempre un multiplo di 8, per questioni legate alle macchine da stampa. Nel vostro giornalino scolastico potete variare questo numero, se occorre. Importantissimo è avere una periodicità regolare, per abituare i lettori ad aspettarsi il giornale a scadenze fisse. Una volta al mese può essere è una buona scelta.

 

La riunione di redazione

La riunione di redazione si fa all’inizio di ogni nuovo numero ed è un momento fondamentale per la realizzazione del giornale. Oltre ad analizzare il numero precedente, infatti, nella riunione di redazione tutti possono (anzi devono!) portare idee e proposte per gli articoli che andranno a comporre il giornale. Una volta deciso il “menù”, sarà poi il direttore a stabilire chi fa cosa, tenendo presente le varie proposte. Eccone alcuni

 

  • La cronaca ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola
  • L'inchiesta è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste.
  • L'intervista è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione.
  • Le rubriche sono gli appuntamenti fissi del giornale, per esempio sui fatti della scuola, sui libri, sul cinema, sulla musica e magari anche la posta.
  • Le foto illustrano un articolo e, grazie alle brevi descrizioni chiamate didascalie, aggiungono particolari che arricchiscono il testo.

Il timone

Per organizzare i contenuti del giornale si usa uno strumento chiamato timone.

Come dice il nome, il timone serve a guidare attraverso gli argomenti del giornalino. È la rappresentazione visiva, su carta di tutte le pagine che lo compongono, della sequenza degli articoli e del relativo numero di pagine. Viene aggiornato o modificato mano a mano che viene fatto il giornale. Normalmente il timone viene definito dal direttore dopo che, nella "riunione di redazione" (vedi sotto), sono stati decisi gli argomenti del numero in preparazione.

 

Stabilite subito di quante pagine deve essere composto il vostro giornalino tenendo presente il tempo che avrete a disposizione per realizzarlo (la regola del “poco ma buono” è sempre valida). Un timone di base potrebbe essere fatto così:

1 pagina di copertina

1 pagina con editoriale e sommario

2 pagine di cronaca

2 pagine di inchiesta

1 pagina di intervista

1 pagina di rubriche

La redazione e il direttore

 

La riunione di redazione è l'incontro di tutti i giornalisti con il direttore. Serve per confrontarsi e proporre le idee, gli argomenti e per organizzare il lavoro. Gli argomenti proposti da ciascuno per la pubblicazione vengono discussi, analizzati per decidere in che modo parlarne e, spesso, anche scartati!

 

Fare un giornale è un lavoro di gruppo ma, normalmente, in una redazione professionale l'ultima parola spetta al direttore. Ciò non toglie che voi possiate fare in un altro modo, per esempio votare gli argomenti per decidere se parlarne o no. Le idee che superano questa fase di discussione e vengono approvate entrano nel timone (vedi sopra).

 

A questo punto, a ogni giornalista che scrive viene assegnato un argomento (normalmente proprio quello proposto da lui stesso) mentre a ogni giornalista grafico (ossia che ha la responsabilità dell'aspetto del giornale) viene assegnato il compito di preparare le pagine da riempire di testo, seguendo regole precise.

 

Nella seconda parte della guida su come si fa il giornalino della scuola raccontiamo gli altri elementi che compongono il giornale, dalla copertina ai titoli degli articoli, per arrivare fino alla stampa e alla distribuzione dell'opera finita.

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