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Zecchino d’Oro: impariamo a inseguire i nostri obiettivi con la canzone del “Bombo”

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Zecchino d’Oro: impariamo a inseguire i nostri obiettivi con la canzone del “Bombo”
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Torna il festival canoro per bambini più importante d'Italia e quest'anno Alberto Pellai e i due coautori Angelo Ceriani e Paolo D’errico presentano una canzone dedicata al simpatico insetto grassoccio che, nonostante le ali minuscole, riesce a librarsi in volo

Anche quest’anno è arrivato. Lo spettacolo di musica per bambini più bello e tradizionale della televisione italiana è ancora qui. Riparte lo Zecchino d’oro e ha molte novità rispetto a quanto successo negli ultimi anni.

La manifestazione, infatti, non verrà più distribuita nei quattro sabati di novembre e inizio dicembre, come negli anni scorsi, bensì è stata concentrata in un’unica settimana, per quattro eventi televisivi – dal mercoledì al sabato – che terranno incollati allo schermo spettatori di ogni età dal 4 al 7 dicembre, su Rai 1. La finale tra l’altro andrà in onda in prima serata sugli schermi di Rai 1 a partire dalle 21.15 di sabato 7 dicembre, con una strepitosa diretta dalla Unipol Arena di Bologna, di fronte ad un pubblico di 8000 genitori e bambini, che rappresenteranno uno spettacolo nello spettacolo.

L'EDIZIONE DEL "BOMBO"

Per me quest’anno, lo Zecchino d’Oro avrà un sapore davvero speciale. Da anni, come specialista dell’infanzia, mi cimento come autore di testi, libri e materiali per bambini che permettano ai più piccoli di confrontarsi con messaggi educativi attraverso strumenti – narrativi e non – divertenti, stimolanti e coinvolgenti. Scrivere canzoni per bambini è una sfida nella sfida. In poche parole bisogna inventarsi una storia che veicoli un messaggio rilevante, che abbia la freschezza del brano che ti entra in mente e non dimentichi più, che ti lasci quel senso di “bello” dentro, che diventa poi spinta a cantarlo e ricantarlo.

Quest’anno ho provato a impacchettare tutto questo in un brano scritto con due coautori Angelo Ceriani e Paolo D’errico, intitolato Il Bombo.

Il titolo è già tutto un programma: sì, la canzone parla proprio di quell’insetto grassoccio che svolazza sollevandosi in aria contro ogni apparente legge di gravita. Un corpo ingombrante è infatti tenuto in volo da quattro ali microscopiche. Un’ impresa che ha il sapore dei miti dell’antica Grecia e che invece si trova in tutti i nostri giardini durante la stagione calda.

Nel suo piccolo, il Bombo è un piccolo grande eroe che ci rappresenta tutti, nei nostri punti di forza ma soprattutto nelle nostre vulnerabilità. Dovrebbe trascinarsi con fatica sul terreno, e invece si butta in picchiata sui fiori incurante del fatto che le probabilità del suo stato di sospensione nell’aria sono tutte contro di lui. E invece lui ce la fa.

Il messaggio di questa canzone piacerà ai bambini ma ancora di più ai loro educatori e genitori. Perché rappresenta uno dei migliori esempi, presenti in natura, che dimostra che “volere è potere”. E che dice che per raggiungere i propri obiettivi non necessariamente bisogna essere dotati di talenti e poteri speciali. La volontà, l’accettazione di sé, dei propri punti di forza e delle proprie vulnerabilità, ci rende unici e speciali e ci permette di abitare la vita con il giusto grado di soddisfazione.

LE CANZONI PER BAMBINI? UN AFFARE MOLTO SERIO

Integrare un messaggio così potente, relativo all’autostima di ciascuno di noi, dentro ad una canzone per bambini è stata una grande sfida. Ma è bellissimo veder nascere un piccolo “pezzetto” d’arte per bambini, da una idea ispiratrice su cui, insieme ai miei co-autori, abbiamo lavorato “di cesello e scalpello” limando parole, creando rime, generando immagini che poi diventassero evocative anche per il cartone animato che ogni anno l’Antoniano crea intorno ad ognuna delle canzoni in gara.

Scrivere una buona canzone per bambini non significa entrare di diritto nelle 12 finaliste. La competizione è serratissima. I migliori autori per bambini ogni anno creano atmosfere musicali, storie fantastiche, filastrocche adagiate sul pentagramma con l’intento di divertire, intrattenere, far ballare. E la sfida diventa quasi impossibile, se si pensa che anche quest’anno i brani candidati sono stati quasi 700. Solo 12 ce l’hanno fatta. Per favore, non chiamatele “canzoncine”.

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