Ha ottant'anni, ma proprio non li dimostra. Non solo per la sua forza sovraumana e i sensi potenziati (ha una vista incredibile), ma per la modernità del personaggio di Wonder Woman: una donna più forte di tutti gli uomini del pianeta e che si batte contro le ingiustizie sociali.
Eppure nasce all'inizio degli anni Quaranta (quando forse i vostri nonni non c'erano ancora) da un'idea dello psicologo americano William Moulton Marston insieme al disegnatore Harry G. Peters per la casa editrice DC comics.
CHI È WONDER WOMAN?
William è un femminista convinto ed è amico delle suffragette, le donne che si battono per il diritto al voto. Ed è proprio da queste attiviste che viene l'ispirazione per costruire l'immagine di Wonder Woman, in particolare da alcune fotografie della marcia su Washington del 1913 che ritraggono una manifestante avvolta nella bandiera americana e un’altra su un cavallo bianco con la tiara in testa.
A questo look da suffragetta se ne unisce anche un altro che arriva direttamente dall'antica Grecia. Stiamo parlando del mito delle Amazzoni, il leggendario popolo di donne guerriere. Wonder Woman è infatti la figlia di Hippolyta, la regina delle Amazzoni ed è cresciuta a Paradise Island, una città stato in cui le vergini guerriere si erano rifugiate dopo la guerra con il dio Ares. Ma Wonder Woman abbandona questo paradiso per seguire il pilota Steve Trevor, caduto sull’isola a seguito di un attacco nemico, con lo scopo di aiutare l’umanità a mettere fine alla Seconda guerra mondiale. Sulla Terra Wonder Woman prenderà le fattezze di Diana Prince.
Ma alla fine degli anni Cinquanta succede qualcosa: il personaggio perde i suoi poteri. Non è stata sconfitta dal malvagio di turno, ma si tratta di una scelta editoriale ben precisa. In questo periodo infatti si diffonde negli Stati Uniti l’idea che i fumetti facciano male ai bambini e così gli autori si auto censurano. Wonder Woman diventa una donna normale, non più una supereroina, ma un'investigatrice che lotta contro il crimine.
I superpoteri ritornano quando deve di nuovo combattere in difesa dei diritti delle donne. Siamo negli anni Settanta e il movimento femminista si deve lottare contro i pregiudizi di una società ancora molto maschilista. Ed è così che l’attivista Gloria Steinem le dedica la copertina della rivista femminista MS (luglio 1972): qui Wonder Woman si riappropria del suo costume da eroina. Da questo momento nessuno le toglierà più i poteri.
Tre anni dopo la popolarità della supereroina sarà sancita dal telefilm interpretato da Lynda Carter. È solo l'inizio dell'avventura cinematografica che continua fino ad oggi con le ultime produzioni intrepretate da Gal Gadot: Wonder Woman 1984 (2020) e Zack Snyder's Justice League (2021).
Info: Wonder Woman il mito.
Palazzo Morando, via Sant'Andrea 6 Milano.
martedì mercoledì venerdì e domenica: dalle 9.30 alle 19.30
giovedì e sabato: dalle 9.30 alle 22.30
Tel: 0288465735
Intero: 14 euro
Ridotto: 12 euro
Fino al 20 marzo 2022