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Tragedia di Corinaldo: un disastro che non deve ripetersi

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Tragedia di Corinaldo: un disastro che non deve ripetersi
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Genitori, ragazzi e industria musicale: cosa devono fare perché non accadano più simili tragedie?

Nonostante siano passati mesi dalla tragedia di Corinaldo, tutto il Paese si sta ancora interrogando sulle circostanze che hanno portato ai tragici fatti della discoteca Lanterna Azzurra, dove nella sera tra il 7 e l'8 dicembre, sei persone hanno perso la vita in attesa di sentire cantare Sfera Ebbasta.

«Com'è possibile che succeda una cosa del genere? Che dei ragazzi andati a un evento per gioire si ritrovino coinvolti in una tragedia e che alcuni di loro, insieme a una mamma, perdano la vita?» questo si era chiesto con amarezza Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, l'associazione italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal Vivo, commentando l'accaduto.

Che cosa si potrebbe fare per evitare che queste catastrofi accadano ancora?

E che cosa possono fare i genitori per proteggere i loro figli? Sono le domande che abbiamo posto a lui, alla Polizia di Stato e al presidente dell'associazione di consumatori Codacons.

Dj set o concerto?

«In questo caso non si trattava di un concerto vero e proprio, ma di una serata in discotecadove Sfera Ebbasta avrebbe dovuto fare una comparsata – spiega il presidente di Assomusica – Rispetto ai concerti, l'accesso a questi locali è meno standardizzato: in discoteca si entra tramite i pr, i braccialetti o semplicemente prenotando un tavolo, quindi è difficile capire se il numero delle persone rispetta la capienza del locale».

 

Per organizzare un concerto, invece, le regole sono più ferree: «Non esiste una licenza unica, ma ogni volta che si decide di ospitarne uno bisogna chiedere una nuova licenza che viene concessa dopo accurati controlli della struttura, che stabiliscono di volta in volta le diverse regole di agibilità» continua Spera.

MANCANO LE LEGGI...

«In Italia non c'è una legge che riconosca la professione dell'organizzatore di eventi – denuncia Vincenzo Spera – O meglio, la legge ci sarebbe, quella che regola gli spettacoli dal vivo, ma non sono ancora usciti i decreti attuativi».

Quindi uno dei problemi principali riguarda proprio le regole attuabili!

Ciò significa che oggi chiunque può aprire un'attività, andare dalla Siae (l'ente che protegge i diritti d'autore), mettere in vendita dei biglietti e organizzare uno spettacolo senza però avere alcuna esperienza.

«Non è prevista una qualifica di alcun tipo, mentre un lavoro di questo tipo comporta l'acquisizione di una serie di competenze, anche molto complesse: dalla conoscenza delle normative sulla sicurezza dei lavoratori e del pubblico, alla consapevolezza delle direttive antiterrorismo».

... E I CONTROLLI

«Il vero problema – puntualizza Carlo Rienzi, presidente del Codacons – è che in Italia mancano i controlli. Come abbiamo visto, vengono venduti più biglietti rispetto alla capienza massima dei locali, una prassi abituale che però non viene contrastata efficacemente. Anche sul fronte della sicurezza dei locali pubblici, esistono norme molto rigide, ma poi chi effettivamente va a controllare che le regole siano rispettate? Nel caso di Corinaldo, ad esempio, abbiamo avuto prova di come l’uscita di sicurezza sia stata ubicata in prossimità di un ponticello: anche se ci fosse stato un numero inferiore di presenze, la struttura non avrebbe retto il carico e la calca. E su questo abbiamo presentato una istanza d’accesso per capire chi e sulla base di quali criteri ha rilasciato le dovute autorizzazioni».

Ma allora cosa si dovrebbe fare per aumentare la sicurezza? Serve un intervento della Legge (oltre che del buon senso!)

Il presidente di Assomusica si rivolge alle istituzioni: «Chiediamo che vengano emanati i decreti attuativi della legge sullo spettacolo dal vivo, stabilendo le regole per il riconoscimento della professione di organizzatore di spettacoli in modo da rendere il settore più sicuro eliminando chi si improvvisa».

 

«Andrebbero fatti controlli stringenti agli ingressi - rincara il Codacons - vietando l’accesso a tutti coloro in possesso di droghe o prodotti potenzialmente pericolosi come gli spray urticanti. Questa ultima categoria di prodotto, inoltre, dovrebbe essere vietata ai minori ed essere soggetta alle stesse limitazioni previste per le armi».

Il presidente del tribunale dei minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, ha dichiarato in un'intervista su la Repubblica che, «dovrebbe essere impedito l'ingresso in locali che ospitano feste o concerti con gli spray urticanti, e a maggior ragione quando frequentati da minori».

«Penso che i gestori dei locali abbiano una grande responsabilità - continua il magistrato . Ritengo che i servizi di controllo delle attività di intrattenimento dovrebbero prevedere un utilizzo maggiore delle videocamere e la presenza di un responsabile della sicurezza in ogni locale, che segnali tempestivamente ogni situazione di illegalità».

IL PENSIERO DI FEDEZ

Sulla vicenda si è espresso anche il "collega" di Sfera, Fedez: «Sfera Ebbasta non ha colpe» ha detto ma un artista del suo livello «lì non ci deve andare».

L'idea del giudice di XFactor è stata dichiarata pubblicamente in un'intervista a Selvaggia Lucarelli su Il Fatto quotidiano.

«È un artista di serie A che riempie il Forum di Milano, non può più andare in un posto del genere. Parliamo di una persona che vende 200mila copie, che smuove le masse». Se lo spray non era prevedibile, ha aggiunto il cantante, quello scenario di folla sì.

Fedez ha comunque assolto il trapper, anche se tra i due non scorre buon sangue.

«Io Sfera lo difenderò sempre e mai avrei pensato di difenderlo nella vita - spiega - Lui si assume le responsabilità di ciò che scrive, di ciò che dice e di ciò che fa sul palco. Tutto quello che è relativo all’organizzazione ricade sulle spalle di gestore, booking e nel caso in cui coincide col booking, anche del management».

E I GENITORI?

Ma allora che cosa possono fare i genitori per proteggere i loro figli?

«Per un genitore, ma in generale per ogni cittadino, è molto difficile verificare in autonomia la sicurezza di un locale pubblico. Dovrebbero infatti accedere ad una serie di documenti in possesso delle amministrazioni o degli enti locali, e se anche ottenessero tali dati, qualsiasi garanzia potrebbe essere vanificata nel caso in cui la capienza massima di un locale venisse superata in una determinata serata».

La rete allora può tramutarsi in un prezioso alleato:

«Il consiglio principale, quindi, è quello di informarsi online reperendo il maggior numero possibile di informazioni, dettagli e recensioni su un determinato locale pubblico».

Un altro aspetto, condiviso dal presidente di Assomusica, è quello di verificare che gli organizzatori abbiano già avuto esperienze nel campo dello spettacolo e soprattutto che pubblichino i propri riferimenti (sede legale, numero telefonico, ecc.). Che non siano degli improvvisati del mestiere, quindi.

In caso di dubbio non bisogna esitare nel contattare gli stessi organizzatori o la struttura che ospita un evento!

«Quando poi viene pubblicizzato il concerto di un determinato artista in una discoteca - avverte il Codaons - è bene verificare che non sia uno specchietto per le allodole, cercando sul web eventuali altre serate del musicista nella stessa data».

LA PARTE DEI RAGAZZI

Dall'altra parte poi, c'è sicuramente un problema educativo che andrebbe risolto.

Per il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti si tratta di «una mancanza di rispetto, un non rendersi conto di che cosa possano causare certi atteggiamenti» . Queste le sue parole a Radio Capital.

Anche il presidente di Assomusica dice la sua:

«Ora più che mai è opportuno sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i ragazzi all'educazione e all'attenzione dei singoli comportamenti che possono generare, come in questo caso dolore e tragedie insopportabili. Noi siamo a disposizione delle istituzioni per portare avanti una campagna di educazione, anche a scuola, sulla sicurezza nei luoghi di pubblico spettacolo».

Tali parole, pronunciate a pochi giorni dalla disgrazia, assumono un valore ancora maggiore qualche mese dopo quando il 3 agosto scatta l'arresto per sei ragazzi ritenuti colpevoli di aver spruzzato lo spray che innescò il marasma generale. I giovani, tutti tra i 19 e i 22 anni e residenti nel modenese, avevano messo insieme una vera e propria banda che agiva in tutto in Centro-Nord Italia. Lo spray urticante, che nella notte di Corinaldo di fatto portò alla morte di sei persone, veniva usato come diversivo per creare il panico e aggirarsi nella calca per rubare collanine, braccialetti e oggetti di valore.

UN APPELLO AGLI ARTISTI E AL MONDO DELLA MUSICA

Un altro impegno infine se lo devono assumere gli artisti: «Gli artisti e in generale il mondo discografico devono capire che i ragazzi non sono polli da spennare per aumentare il business della musica, ma una categoria da tutelare perché spesso prende a modello rapper e cantanti, e da tali artisti devono giungere messaggi educativi e l’insegnamento al rispetto della vita propria e della vita altrui» conclude Carlo Rienzi, presidente Codacons.

In questa ottica va vista anche l'iniziativa del Moige, il Movimento Italiano GEnitori, che ha lanciato una petizione per chiedere norme più restrittive per locali frequentati anche da minori.

Articolo aggiornato il 5/8/2019