Anche la forfora può essere una scoperta sensazionale. Soprattutto se si tratta di quella fossile e a perderla era niente di meno che il Microraptor, un dinosauro piumato vissuto 125 milioni di anni fa, in epoca giurassica.
A fare il ritrovamento è stato un gruppo di ricerca coordinato dall'University College di Cork, in Irlanda, ed è molto importante perché ci aiuta a capire come i dinosauri facevano la muta (cioè il rinnovamento della pelle e delle piume).
"Il fatto che la pelle di un dinosauro presenti forfora - spiega uno degli autori dello studio, Mike Benton dell'Università di Bristol - dimostra che il dinosauro non faceva la muta cambiando tutta la pelle come le lucertole o i serpenti moderni. Ma perdeva frammenti di pelle". Con un meccanismo molto più simile a quella di mammiferi e uccelli che a quello dei rettili.
Oltre al Microraptor, i paleontologi hanno trovato ulteriori tracce di desquamazione tra le piume di altri due dinosauri (Beipiaosaurus e Sinornithosaurus) e degli antichi uccelli di Confuciusornis.
"Le cellule fossilizzate sono conservate nei minimi dettagli, fino a livello delle fibrille di cheratina", spiega la paleobiologa Maria McNamara, che ha confrontato queste desquamazioni preistoriche con quelle degli uccelli moderni al microscopio elettronico. "Quello che è davvero sorprendente - sottolinea l'esperta - è che la forfora fossile è pressoché identica a quella degli uccelli moderni: anche l'avvolgimento a spirale delle singole fibre è ancora visibile".
Probabilmente verso la fine del Giurassico c'è stata un'evoluzione nelle caratteristiche della pelle
"In quel periodo c'è stata un'accelerazione dell'evoluzione dei dinosauri piumati e degli uccelli - precisa McNamara - ed è interessante vedere testimonianze di come la loro pelle si sia evoluta rapidamente in risposta alla comparsa delle piume".