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Sciopero mondiale per il clima: i giovani in piazza per salvare il loro futuro

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Sciopero mondiale per il clima: i giovani in piazza per salvare il loro futuro
Ipa-agency

Il 15 marzo è stato il giorno del grande sciopero mondiale in difesa del pianeta: migliaia di studenti italiani sono scesi in 182 piazze lungo tutto lo Stivale

Un'onda inarrestabile di gioventù ed energia si è riversata nelle strade e nelle piazze di tutto il pianeta per salvare il clima e il futuro delle nuove generazioni: è lo Strike4Climate (o Global Strike for Climate), lo sciopero mondiale per il clima nato dall'iniziativa dell'attivista Greta Thunberg.

Oggi 15 marzo infatti le principali città della Terra hanno assistito alla ribellione dei ragazzi nei confronti di una politica cieca e sorda all'imminente disastro ambientale che si sta profilando all'orizzonte.
Oltre 150 Paesi hanno aderito allo sciopero e in Italia ben 182 piazze sono state riempite da studenti decisi a riprendersi in mano il proprio futuro.

«SIAMO TUTTI GRETA!»

Ispirati dei discorsi e dalla forza di volontà della sedicenne svedese, giovani e giovanissimi (molte le classi elementari che hanno aderito insieme ai propri insegnanti) sono scesi in strada con cartelli e slogan per pretendere da chi ci governa una veloce inversione di rotta in fatto di politiche ambientali.

LEGGI ANCHE: 15 marzo, salviamo l’ambiente: titoli e link per comprendere il movimento del Climate Strike

Ragazzi come Alice, 14 anni, che ha partecipato al corteo di Milano insieme ai suoi amici con le guance dipinte da strisce verdi "speranza" o Alessandro, liceale, che è convinto di poter fare la differenza: «è importante per noi essere qui e far sentire la nostra voce. Qui tutti siamo come Greta e vogliamo che le cose cambino!».

COSA CHIEDONO I GIOVANI?

Al di là dei canti, dello spirito di collettività e i cartelli fantasiosi (molti i "Non esiste un pianeta B" o "Ci avete rotto i Polmoni") questi studenti hanno scioperato per un motivo serio: salvare il clima, per davvero però!

Secondo gli esperti infatti, con questo ritmo la temperatura media del pianeta è destinata ad aumentare esponenzialmente  nel giro di pochissimi decenni, ma ad oggi le misure adottate sembrano accontentarsi di arginare l'innalzamento a 2-3°C .

Non è abbastanza!

Anzi, colossi come U.S.A e Brasile (che ha in custodia buona parte della Foresta Amazzonica, vero "polmone verde" del globo), sembrano persino intenzionati a investire nuovamente su combustibili fossili e opere di deforestazione!

UNA CORSA PER EVITARE IL PEGGIO

Avere costantemente anche solo 2°C in più sulla colonnina di mercurio infatti non solo accelererà l'inesorabile scioglimento dei ghiacci, ma stravolgerà interi ecosistemi, portando all'estinzione di migliaia di specie animali e vegetali.

Come scampare la catastrofe? Agendo subito, imponendo il rispetto degli Accordi di Parigi sulla riduzione progressiva delle emissioni di Co2 e gas serra e stabilendo obiettivi ancora più ambiziosi - passando dalla conversione alle energie rinnovabili - per tenere il riscaldamento globale ben sotto la soglia del +1,5°C.