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Samara Challenge: di che si tratta? E perché può essere pericolosa?

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Samara Challenge: di che si tratta? E perché può essere pericolosa?
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Sono ormai numerosi i "simpaticoni" che si vestono da personaggio horror per spaventare gli abitanti del quartiere, ma ora lo scherzo goliardico sta prendendo una brutta piega...

Come reagireste se, di notte, magari in un parchetto deserto, v'imbatteste in un'inquietante ragazzina in vestaglia che si avvicina minacciosa? Molti scapperebbero a gambe levate, ma qualcuno potrebbe reagire male e in modo violento. Ecco perché la cosiddetta Samara Challenge sta destando più di una preoccupazione.

DI CHE SI TRATTA?

La Samara Challenge è una delle sfide social del momento che consiste nel farsi riprendere da un complice mentre di notte si vaga per le strade travestiti da Samara, la spettrale bimba dai lunghi capelli neri che grazie alla serie cinematografica The Ring è diventata una vera icona horror.

Lo scherzo si è diffuso rapidamente in diverse parti del globo e nelle ultime settimane anche in Italia si sono moltiplicati gli avvistamenti di buontemponi vestiti con vestaglia e parrucca intenti a terrorizzare gli ignari passanti.

Certo, per molti si tratta solo di una burla innocente da spiattellare su Facebook o Instagram per farsi due risate, ma le sempre più frequenti "apparizioni" della bimba killer stanno ormai provocando una vera e propria psicosi e non sono pochi i casi in cui la bravata si è conclusa con una violenta aggressione.

Non sempre infatti le persone reagiscono bene allo spavento: come riporta il Corriere, a Roma e Napoli sono già stati segnalati casi in cui gli autori dello scherzo sono stati malmenati dalle loro "vittime".

IL GIOCO È BELLO QUANDO DURA POCO

Ovviamente il fattore di rischio non ha fatto altro che incentivare il proliferarsi della sfida social; anzi, se ci scappa qualche calcione si fa incetta di like e views sui social!

Tale atteggiamento però rischia di esasperare la situazione - in alcuni quartieri è già scattata la "caccia a Samara" - e le autorità temono che prima o poi la Challenge possa degenerare in qualcosa di molto più grave di qualche livido o bernoccolo.

Perché allora continuare a tirare la corda? Vale la pena mettere a repentaglio la propria incolumità per qualche "mi piace" su Instagram?

 

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