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Russia e Ucraina: 10 parole chiave per seguire la guerra

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Russia e Ucraina: 10 parole chiave per seguire la guerra
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Russia e Ucraina le parole che si sentono pronunciare spesso, ma che cosa vogliono dire? Ecco la spiegazione per capire meglio cosa succede in Ucraina

La Russia è in guerra con l'Ucraina dal 24 febbraio. Per comprendere meglio il significato delle parole che si sentono pronunciare al tg o si leggono sui quotidiani oppure online, ecco 10 parole chiave spiegate in modo semplice.

1- VLADIMIR PUTIN

Vladimir Putin, 69 anni, è il presidente della Federazione russa da 22 anni. Ex agente segreto del KGB, è stato eletto presidente quattro volte (2000, 2004, 2012 e 2018), ed è stato primo ministro dal 2008 al 2012. Le prossime elezioni si terranno nel 2024 e Putin non avrebbe potuto ricandidarsi per la quinta volta ma, a luglio 2020, ha fatto cambiare la legge, così potrà partecipare alle elezioni e avere il diritto di candidarsi altre due volte: nel 2024 e nel 2030!

Dalla maggior parte dei Paesi dell'Europa e del Nord America è considerato un dittatore perché fa arrestare chiunque critichi il suo operato come gli oppositori politici, i manifestanti, i giornalisti. Inoltre è un uomo a cui piace mostrarsi mentre compie imprese sportive estreme come tuffarsi in acque ghiacciate.

2- VOLODYMYR ZELENSKY

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha 44 anni, ed è diventato presidente nel 2019. Zelensky prima di candidarsi alle elezioni presidenziali non aveva mai fatto politica anche se era molto noto nel suo Paese perché è stato un comico, un cantante un attore di cabaret e, soprattutto, perché è stato il protagonista di una serie televisiva molto popolare dal titolo “Servitore del popolo”. Interpretava Vasyl Holoborodk, un insegnante di storia diventato presidente dell’Ucraina dopo essere diventato famoso grazie a un video in cui parlava di corruzione con toni molto forti.

3- SEPARATISTA

Si chiama così una persona o un gruppo di persone che vogliono separare la loro regione dalla Nazione. Nelle regioni ucraine del Donbass e della Crimea, molti abitanti di lingua russa sono separatisti. Nel Donbass, i combattimenti tra separatisti armati e soldati ucraini, dal 2014, hanno già ucciso più di 14.000 persone e più di 1,5 milioni di persone sono fuggite dalla regione per vivere altrove in Ucraina. Vladimir Poutin ritiene che questi gruppi di persone di lingua russa siano a tutti gli effetti cittadini russi e che in Ucraina siano in pericolo e sostiene di aver attaccato l’Ucraina per proteggerli.

4- NATO
(North Atlantic Treaty Organization).
• È un'alleanza militare creata nel 1949 da diversi paesi occidentali. Se un paese della NATO viene attaccato, tutti gli altri paesi della NATO sono obbligati ad aiutarlo.
• Alla fine della seconda guerra mondiale (1939-1945), i paesi della NATO volevano principalmente proteggersi dall'URSS, di cui faceva parte la Russia.
• La NATO riunisce 30 paesi. L'Ucraina non ne fa parte, ma desidera entrare a far parte di questa organizzazione.

5- OLIGARCA

Gli oligarchi russi sono magnati economici delle ex repubbliche sovietiche che hanno accumulato grandi quantità di ricchezze. Il più delle volte sono a capo di grandi aziende russe come banche, giornali, canali TV, grandi squadre di calcio... Per protestare contro l'invasione russa in Ucraina, i paesi occidentali stanno confiscando denaro, case, blocco dei conti… intestsati agli oligarchi che non vivono in Russia. Queste sono solo un esempio delle sanzioni ("punizioni") adottate contro la Russia.

6- SPAZIO AEREO
È l'area di cielo sopra un paese. Ogni paese controlla il proprio spazio aereo e il traffico aereo che lo attraversa. Per protestare contro l'attacco all'Ucraina da parte della Russia, diversi paesi (compresi quelli dell'Unione Europea, del Canada, ecc.) hanno deciso di chiudere il loro spazio aereo agli aeroplani russi che non avranno più il diritto di sorvolare questi paesi, né di decollare o atterrare. La Russia ha reagito vietando alle compagnie di 36 paesi di volare nel suo spazio aereo.

7- DETERRENZA NUCLEARE (arma nucleare)

Minaccia: distruggere un paese nemico facendo esplodere una bomba nucleare (un'arma molto potente). Scopo: spaventare il nemico, in modo che non attacchi.
• La Russia ha bombe nucleari (come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, la Cina…). Dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, Vladimir Putin ha minacciato di usare quest'arma se un paese si fosse alleato con l'Ucraina contro la Russia.
• Il presidente russo ha chiesto al suo esercito di essere pronto all'uso delle armi nucleari. Secondo gli esperti, la Russia ne ha quasi 6000. Vengono lanciate da sottomarini o da aerei.
• L'arma nucleare fu usata su 2 città alla fine della Seconda guerra mondiale (1939-1945): 2 bombe furono sganciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone (Asia)1945): 2 bombe furono sganciate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone, il 6 e 9 agosto 1945. Secondo gli esperti sono morte più di 200.000 persone.

8- CHERNOBYL
Il 24 febbraio l’esercito russo ha conquistato Chernobyl e l’area circostante in un attacco che ha fatto tremare il mondo. Il sito, ancora pericoloso per l’alto grado di radioattività dovuta al disastro del 1986, oltre ad essere il triste simbolo del pericolo nucleare, è una tra le vie più dirette verso la capitale, Kiev. Come era prevedibile, il Parlamento ucraino ha dichiarato l’aumento di radiazioni gamma in seguito al conflitto.

9- LEGGE MARZIALE
Può entrare in vigore quando un Paese si trova in guerra oppure per eccezionali esigenze di ordine pubblico - ad esempio una catastrofe naturale o un tentativo di rivoluzione - e anche dopo un golpe militare, in cui in uno Stato si instaura una dittatura di stampo militare. Le norme che disciplinano la legge marziale variano di Paese in Paese.

10- PROTOCOLLO DI MINSK

È un accordo firmato nel settembre 2014 a Minsk, in Bielorussia, sotto l'egida della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) per porre fine al conflitto tra Ucraina, Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk e Russia. Il testo dell’accordo comprendeva dodici punti in cui si disponeva il cessate il fuoco immediato, lo scambio dei prigionieri e una maggiore autonomia per le repubbliche autoproclamate. Ma l'accordo non fu rispettato da entrambe le parti e fu necessario un nuovo accordo. Purtroppo, gli accordi non sono mai stati del tutto rispettati né hanno garantito la pace nel territorio.

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