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Ricerca ai Poli: anche l’Italia avrà la sua nave rompighiaccio

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Ricerca ai Poli: anche l’Italia avrà la sua nave rompighiaccio
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Costata 12 milioni di euro, l'imbarcazione permetterà ai ricercatori italiani di studiare il clima nei mari artici e antartici

Grazie ad un investimento di 12 milioni di euro da parte del MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) ha acquistato la prima nave rompighiaccio italiana.

L'imponente imbarcazione viene dalla Norvegia e sarà l'unica nave italiana per la ricerca oceanografica capace di "veleggiare" in mari polari, sia in Antartide sia nell’Artico.

CHE COS'È UNA NAVE ROMPIGHIACCIO?

Le rompighiaccio sono navi dalla struttura rinforzata che riescono a spezzare le superfici ghiacciate del mare senza danni per la chiglia. Sono imbarcazioni molto costose, che richiedono grande manutenzione e una grande spinta propulsiva.

IL NUOVO ORGOGLIO ITALIANO

La nave acquistata dall'OGS si chiama “Ernest Shackleton” ed è già stata utilizzata dal British Antarctic Survey. Quando la bandiera tricolore verrà issata sul pennone però, questo nuovo fiore all'occhiello della ricerca italica verrà ribattezzata Laura Bassi, in onore della prima donna al mondo che riuscì ad ottenere una cattedra universitaria.

La "Laura Bassi" allora potrà non solo supportare le ricerche della base italiana “Mario Zucchelli” nel Mare di Ross in Antartide, ma sarà in grado di far navigare team di studiosi "nostrani" - la capienza prevede un equipaggio di circa 50 ricercatori - per analizzare cambiamenti climatici, impoverimento del plancton e la riduzione dei ghiacci anche durante la stagione più fredda!

Prima infatti i ricercatori italiani erano costretti o a sospendere le ricerche al termine dell'estate (unica stagione in cui le acque sono libere dai ghiacci) o a chiedere "l'autostop" a navi straniere.

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