Un quiz televisivo, un quiz a premi, un concorso a quiz, l’esame a quiz (come per la patente), il quiz di matematica. Sarebbero molti altri gli esempi in cui troviamo la parola quiz. C’era anche una canzone, negli anni ‘80, che recitava “sì, la vita è tutta un quiz” (di Renzo Arbore), nel senso che la vita è un enigma, qualcosa difficile da capire, una sorta di matassa difficile da districare. Ma qual è l’origine della parola “quiz”, che tra le altre cose così si dice in molte lingue del mondo?
Ebbene, a quanto pare tutto risalirebbe agli Stati Uniti, nel ‘700. Nella lingua inglese d’America, infatti, la troviamo per la prima volta nel 1782 per contraddistinguere un tipo strano, originale, un eccentrico, una persona bizzarra. Si dice anche oggi di chi si veste in un modo particolare, o di chi si comporta o muove in un modo tutto suo, o anche di chi pensa in modo del tutto personale. Tuttavia 25 anni dopo, nel 1807, per la prima volta la parola quiz viene usata nel suo significato attuale: indovinello, quesito.
La relazione tra le due cose pare essere chiara ed è la seguente: comunemente, un tipo eccentrico è diverso dalla norma e quindi “difficile da capire”, difficile da essere compreso. Almeno per la massa. Una sorta di “rebus”, parola di origine latina che spesso viene associata a “quiz” ma che, pur essendo sinonimo in certi usi figurativi, significa altro. La parola “quiz”, nella sua accezione attuale, significa “domanda, quesito, indovinello, enigma, rompicapo”.
Secondo alcuni dal latino, secondo molti dall’inglese stesso. Secondo alcuni linguisti deriva dal pronome interrogativo latino “quis”, che significa “chi?”. Secondo molti altri, invece, sarebbe l’abbreviazione della parola inglese “inquisition” (inquisizione, ricerca, ecc.). Esiste poi una sorta di antica leggenda metropolitana secondo cui la parola “quiz” non avrebbe alcun etimo perché senza senso, inventata lì per lì.
Tale leggenda narra che un impresario teatrale di Dublino, per scommessa, avrebbe dovuto introdurre nella propria città, in sole 24 ore, una parola nuova e senza senso. L’uomo scrisse su alcuni muri della città, di notte e con vernice rossa, la parola “quiz”. Cosicché molti, il giorno dopo, si chiesero cosa significasse. E da lì l’uso di tale parola si sarebbe diffuso praticamente ovunque. Al di là dei racconti e delle leggende metropolitane, che possono anche conservare un fondo di verità e in tutta sincerità sono amene da leggere e da ascoltare, l’ipotesi più plausibile secondo gli studiosi è che quiz sia appunto l’abbreviazione della parola inglese “inquisition”.
FONTI: Treccani, il portale del sapere