Ci sono molte versioni sulla nascita del compleanno, la più accreditata è quella dello storico Jean-Claude Schmitt che ha fatto molte ricerche su questa usanza e ha addirittura scritto un libro sulla festa del compleanno, L’invenzione del compleanno (Laterza, 2012). Schmitt afferma che quest'usanza cominciò a diventare popolare in tutte le classi sociali verso la seconda metà del XIX secolo, in Germania, con la Kinderfest (la festa dei bambini), dove il festeggiato o la festeggiata veniva svegliato all’alba con una torta decorata di candeline. Una in più rispetto alla sua età a rappresentare la “luce di vita” e, le candeline, rimanevano accese per tutto il giorno e si sostituivano quando si consumavano.
La data del primo compleanno così come viene festeggiato oggi è il 28 agosto 1802: una torta con 53 candeline celebrava il compleanno di uno dei più noti scrittori europei del Romanticismo, Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832). Questa data, quindi, può essere considerata la vera nascita del compleanno, così come lo si conosce oggi: un’occasione, come racconta Goethe, in alcune lettere inviate alla sorella “per fare un bilancio della propria vita, una ricorrenza che assume una dimensione collettiva e festosa, che ripropone antiche tradizioni e che si ripete ogni anno”.
Secondo alcuni storici la tradizione di festeggiare il compleanno si fa risalire agli antichi Greci, anche se in Mesopotamia e in Egitto si registrava il giorno della propria nascita perché, grazie a quella data, gli astrologi erano in grado di fare l'oroscopo. Invece, i Romani, gli Egizi e i Persiani festeggiavano il compleanno solo a chi apparteneva a un certo rango, come gli imperatori.
Nella Bibbia vengono ricordate due feste di compleanno, quella del faraone e quella di Erode. Il cristianesimo rifiutò questo tipo di celebrazione, perché riteneva fosse strettamente legato con i riti religiosi pagani e per questo motivo trascorsero molti secoli, prima che il mondo occidentale tornasse a festeggiare i compleanni.