Perché quando si deve descrivere un freddo particolarmente intenso, come quello che sta investendo l'Italia in questi giorni, non si tirano in mezzo orsi o pinguini, animali molto più facilmente associabili al gelo, ma si dice che fa un "freddo cane"?
Come per molti detti e proverbi popolari, i significati originali di motti del genere si confondono nel corso degli anni. Qualcun potrebbe dire che la morsa del freddo pungente sia paragonabile a quella di un cagnaccio che addenta il suo osso.
VERE VITE DA CANI
Eppure una delle spiegazioni più plausibile riguardo a questo detto riguarda la condizione del cane presso gli antichi: al giorno d'oggi infatti i cani sono coccolati (forse troppo!) e portano anche il cappotto, ma tanti anni fa le cose andavano molto diversamente.
I cani erano infatti tenuti fuori di casa, a guardia della proprietà, spesso con poco cibo nello stomaco per essere più cattivi nei confronti di eventuali intrusi.
Va da sé quindi che proprio i cani fossero gli animali che più di tutti soffrivano l'arrivo dell'inverno e del gelo: da qui dunque la dicitura "freddo da cani".
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