Quando ci si trova davanti a un pianoforte è impossibile resistere alla tentazione di schiacciare i suoi tasti bianchi e neri. E stupisce, che se anche si è dei dilettanti e si suona a caso, ne uscirà comunque una musica piacevole.
Ecco perché il pianoforte è uno degli strumenti che attrae di più. Ma come mai ha un nome così strano?
UN PO' DI STORIA
Il pianoforte fu inventato nel 1698 da Bartolomeo Cristofori modificando il clavicembalo, che era il principale strumento a tastiera dell'epoca insieme all'organo (quello gigante che potete vedere in molte chiese).
Con il pianoforte è stato introdotto un sistema di martelli e ammortizzatori che, invece di pizzicare le corde, sono in grado di modulare i suoni a volumi diversi a seconda dell'intensità impressa sugli 88 tasti (52 bianchi e 36 neri) che formano la sua tastiera.
IL NOME
Nacque così il primo "gravecembalo col piano e col forte" che fu poi chiamato fortepiano e dalla seconda metà del settecento "pianoforte".