PERCHÈ I GIALLI SI CHIAMANO COSÌ?
I libri gialli si chiamano così da quando la casa editrice Arnoldo Mondadori, nel 1929, pubblicò una collana di libri polizieschi che avevano come copertina questo colore. I vostri nonni se lo ricorderanno ancora, anzi: ne avranno sicuramente qualcuno nelle librerie.
Gli elementi che ci devono essere, per forza, in un libro "giallo" sono il delitto, l'indagine e la soluzione del delitto. I personaggi principali del "giallo" invece sono: la vittima, il colpevole e il detective.
IL PRIMO GIALLO DELLA STORIA
Il primo giallo pubblicato in questa collana fu La strana morte del signor Benson di S.S. Vandine, novant'anni fa. I gialli erano venduti, oltre che in libreria, anche in edicola, e avevano la copertina di un giallo vivo proprio per renderli visibili tra tutte le riviste
IL PRIMO POLIZIESCO
I romanzi che parlavano di un delitto e la conseguente indagine si chiamavano polizieschi. Il primo testo poliziesco della storia ufficialmente è “I delitti della Rue Morgue” scritto da Edgar Allan Poe nel 1841, dove il protagonista Auguste Dupine è il primo detective della letteratura.
COME DEV'ESSERE UN ROMANZO PER ESSERE UN "GIALLO"
Al centro della storia deve esserci un mistero, o un delitto; un luogo preciso, tipo il treno di Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie; il movente del delitto, cioè il motivo per cui è stato compiuto, e l'alibi dei sospettati e la risoluzione del caso.
L'indagine, che muove la trama fino alla fine, può essere:
COME SI CHIAMANO I GIALLI IN ALTRI PAESI?
In America Hard boiled, che vuol dire "bollito", in Francia Noir, dal colore di una collana di polizieschi molto popolare, o Polar (letteratura poliziesca); in Spagna Novelas de suspanse ("racconti di tensione") in Gran Bretagna Thriller, cioè "cha da i brividi", ma qui il protagonista della storia non è l'investigatore ma la vittima o il colpevole.