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Padel: cos’è e come si gioca

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Padel: cos’è e come si gioca
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Curiosità, storia e origini del padel, lo sport del momento - un po' tennis, un po' squash - che sta spopolando soprattutto in Italia

In molte località italiane, sia grandi che piccole, avrete forse visto dei campi un po’ strani e dei giocatori con in mano delle racchette in certo modo simili ai racchettoni che utilizzate per giocare sulla spiaggia. Ma che sport sarà mai questo? Si tratta del padel, divertentissimo da giocare e spettacolare da vedere. Lo si pratica perlopiù in campi all’aria aperta che sembrano parallelepipedi senza però il “coperchio” e con le pareti trasparenti per permettere agli spettatori di gustarselo da fuori. Aiuta il corpo a stare in forma e fa bene all’umore.

La sua popolarità è aumentata incredibilmente in Italia durante la pandemia, perché essendo uno sport dinamico e outdoor molti lo hanno preferito rispetto ad altri al chiuso e ne hanno approfittato per fare movimento e divertirsi.

Le caratteristiche del padel

Il padel deriva dal tennis, da cui ha copiato il modo di segnare il punteggio, ma è tutta un’altra cosa. Il campo è più piccolo (10 metri di larghezza per 20 di lunghezza), ha 4 pareti alte tre metri e trasparenti che ne fanno parte, le racchette sono lunghe circa 45 cm, per 25 di larghezza e 3,5 di spessore e non hanno corde ma il cosiddetto “piatto pieno”, in carbonio e con qualche foro. Le palline sono uguali a quelle da tennis ma più leggere e con minor pressione, e la rete è più bassa (92 centimetri alle estremità e 88 al centro).

La battuta si effettua obbligatoriamente dal basso, colpendo la palla con la racchetta sopra il bacino dopo averle fatto fare un rimbalzo. Se lanciamo la pallina e la facciamo rimbalzare, questa può toccare le pareti ed essere colpita; l’importante è che non ve la si scagli direttamente senza che prima abbia fatto un rimbalzo sul pavimento. La palla può essere colpita al volo tranne che sulla battuta avversaria.

Il padel si gioca perlopiù in doppio (due coppie che si affrontano), e solo nei tornei più importanti viene giocato in singolo (uno contro uno).

Come si calcola il punto e il punteggio

Il punto viene conquistato quando gli avversari fanno rimbalzare due volte la pallina, o quando la lanciano direttamente sulle pareti o quando la scagliano in rete. I bravi giocatori riescono con uno smash a farla schizzare così in alto da farla uscire dal campo superando le pareti avversarie: è punto. Ma se chi riceve lo smash è molto rapido, può uscire dal campo per tentare di colpirla prima che rimbalzi due volte e tirarla nell’altra metà campo: è un’azione rara da vedere, ma i campioni a volte ci riescono (vedi video sotto).

Il punteggio è identico a quello del tennis: un punto vale 15, due valgono 30, tre valgono 40. Sul 40-40, una delle due coppie deve fare due punti più dell’avversario per conquistare il game. Chi arriva prima a 6 game ha vinto il set, salvo che si arrivi sul 5-5 o sul 6-6: nel primo caso si deve staccare il rivale di due game, per vincere 7-5; nel secondo si va al tie break, in cui ogni punto vale uno e vince chi arriva almeno a 7 punti con 2 di distacco sull’avversario. Chi conquista prima due set ha vinto la partita.

La spettacolarità del gioco, specie se messo in pratica da grandi giocatori, è davvero alta. E gli scambi sono molti e lunghi, ad una velocità considerevole.

Il padel, sport nato nel 1969 dall’idea di un messicano

Qual è la storia del padel? La sua invenzione ufficiale risale al 1969, quando il mecenate messicano Enrique Corcuera, sbagliando le misure per la costruzione di un campo da tennis a casa sua ad Acapulco, per rimediare ebbe l’idea di considerare le pareti come parte del campo da gioco. Di questa disciplina che aveva inventato, e che chiamò “padel”, scrisse anche le regole, che sono rimaste perlopiù quelle attuali. Presentando la sua invenzione ad un suo conoscente di Marbella, questi ne fu a tal punto colpito da esportare il gioco proprio in Spagna nel 1974.

L’anno dopo, nel 1975, fu il milionario Julio Menditengui che importò il padel nel suo Paese, l’Argentina: il successo fu straordinario, e in pochi anni il gioco si diffuse a tal punto da contare alcuni milioni di praticanti e migliaia di campi, diventando uno degli sport più praticati dell’intera nazione. La Federazione Internazionale di Padel fu costituita a Madrid nel 1991.

Padel e paddle: le differenze

Ma si dice padel o paddle? E’ la stessa cosa? No. Il padel non è il paddle. Molti confondono le due discipline facendole coincidere e usando indifferentemente i due termini come se si trattasse dello stesso sport. Ma sebbene analoghe, si tratta di due discipline diverse.

Il paddle tennis, o paddle, trae la sua origine da un gioco praticato alla fine del secolo XIX dai marinai inglesi, i quali sui velieri si scambiavano una pallina colpendola coi remi. Il termine “paddle”, infatti, significa “pagaia”. Nel 1898 fu un reverendo di New York, Frank Beal, a farne un gioco per bambini e a chiamarlo “paddle tennis”. Lo si praticava con una racchetta tutta in legno e senza corde, senza pareti che facessero parte del campo.

Attualmente il paddle tennis si gioca in un campo simile in tutto a quello del tennis, ma in miniatura, con la battuta che viene effettuata dall’alto come nel tennis e senza le pareti, ma con semplici reti di recinzione che non fanno parte del campo. Il paddle tennis è conosciuto anche come “pop tennis”. Ad accomunare totalmente paddle e padel sono racchetta e pallina, dello stesso tipo.

Argentini e spagnoli i più forti, in Italia è boom di praticanti

In Europa, dopo gli spagnoli, siamo noi italiani a praticare di più questo sport, tanto che da contare adesso circa un milione di praticanti, suddivisi equamente tra uomini e donne, con un aumento del 1900% negli ultimi tre anni (nel 2019 erano soltanto 50.000) e con oltre 5.000 campi (pochi anni fa erano un centinaio). Nel mondo questo sport viene giocato da circa 15 milioni di persone, e i campi si trovano in 91 Paesi. Sono molti i grandi sportivi che giocano abitualmente a padel.

Tra questi il campione di tennis Novak Djokovic, l’allenatore della nazionale di calcio Roberto Mancini, il calciatore Ibrahimovic e gli ex calciatori Totti e Pirlo; per non parlare dei molti ex grandi tennisti, tra cui Nalbandian e Ferrero. Argentini e spagnoli sono oggi e da sempre i migliori giocatori al mondo di questo sport.

Negli ultimi Mondiali per nazioni del 2021 in Qatar, la Spagna ha vinto il titolo sia in campo maschile che femminile, superando in entrambi i casi in finale l’Argentina. L’Italia è giunta quinta tra gli uomini e ha vinto il bronzo con la squadra femminile. Nella storia dei Mondiali, in campo maschile la Spagna ha vinto 4 titoli e l’Argentina ben 10, mentre tra le donne la Spagna conta 7 vittorie e l’Argentina 8. In tutti i casi, vince sempre o l’una o l’altra.