Missione compiuta! È rientrata sulla Terra la capsula rilasciata dalla sonda Osiris-Rex della Nasa, in missione nello spazio da sette anni per raccogliere campioni della superficie di un asteroide. Il prezioso carico consiste in 250 grammi di polvere di un asteroide attualmente in orbita. Una missione "storica" che potrebbe rivelare l'origine del Sistema Solare. La sonda è atterrata nel deserto dello Utah, nell'area della base Uttr (Utah Test and Training Range) del ministero della Difesa degli Stati Uniti (foto sotto).
Immaginate una sonda della Nasa che atterra su un asteroide in movimento nello spazio, perfora alcune porzioni di roccia extraterrestre risalenti a miliardi di anni fa, e quindi rimanda i campioni sulla Terra. E domenica del 24 settembre 2023 la missione è terminata con il materiale prelevato da Bennu senza che questo si sia schiantato sulla Terra.
La sonda Osiris-Rex (il cui nome è un acronimo di Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security - Regolith Explorer), partita dalla Terra nel 2016, ha puntato nel 2020 su Bennu, un asteroide alto quanto l'Empire State Building (quasi 400 metri) che, a volte, si avvicina a pochi milioni di chilometri dal nostro pianeta.
Gli scienziati ritengono che Bennu sia uno degli asteroidi che si è formato nei primi 10 milioni di anni di vita del Sistema solare. Essendo rimasto intatto da un impatto che risale a più di 4,5 miliardi di anni fa, Bennu potrebbe quindi rivelarci molto sull’origine del nostro mondo. Gli asteroidi potrebbero aver avuto un ruolo importante nella comparsa della vita sulla Terra, forse fornendo acqua o altri componenti necessari alla vita.
Nella missione Osiris-Rex c'è una componente italiana molto rilevante, a guidare questa sonda spaziale una particolare "bussola", o meglio un sensore di assetto A-STR - Autonomous Star Tracker, che ha guidato OSIRIS-REX durante tutto il suo viaggio, assicurando che raggiungesse con successo l'asteroide Bennu.
Sempre l'azienda italiana ha realizzato e fornito all’Arizona State University (ASU) il sensore a infrarossi per l’ OTES – Thermal Emission Spectrometer. Un tipo di sensore che ha aiutato gli scienziati della Nasa a identificare i minerali presenti sull'asteroide, a raccogliere i dati termici per comprenderne meglio la composizione.
Questo carico prezioso ha costituito un avvenimento "storico" per la Nasa, che non prelevava un campione così significativo dal 1972, quando furono riportate rocce lunari dalle missioni Apollo, dalla Luna.
Va comunque sottolineato che questa non è la prima volta che una missione spaziale ha recuperato con successo frammenti di un asteroide. Due sonde giapponesi avevano già recuperato piccoli campioni da due diversi "oggetti celesti" chiamati Itokawa e Ryugu, nel 2010 e nel 2020. La sonda della Nasa, però, non ha ancora concluso il suo viaggio. Ora sta procedendo verso un altro asteroide chiamato Apophis, che si avvicinerà alla Terra nel 2029. L'obiettivo è replicare l'impresa compiuta con Bennu.