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Tutti pazzi per la pizza: storia del cibo più amato del mondo

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Tutti pazzi per la pizza: storia del cibo più amato del mondo
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Antica e moderna, locale e internazionale. Qual è il segreto della pizza? Sapersi adattare ovunque rimanendo sempre buonissima!

Pomodoro, mozzarella filante e una fogliolina di basilico. Questa è la più classica, ma le varianti sono infinite, e l’unico limite è la fantasia. La pizza piace a tutti perché ognuno può scegliere gli ingredienti che preferisce. E questo non solo è il segreto del suo successo planetario, ma spiega anche come sia riuscita a evolversi e adattarsi nel corso del tempo. Ecco un po’ di storia (“Che pizza!” dirai. Ma la farò breve, giuro!).

ORIGINI ANTICHE

La pizza è antica quanto i primi uomini del Neolitico (quindi tanto). Cioè, non era proprio pizza, ma un impasto di cereali e acqua che, una volta cotto, veniva usato per raccogliere il cibo, soprattutto stufati di carne e verdure. Insomma, faceva da piatto, posate e persino da tovagliolo (che non era ancora stato inventato!). Attenzione: non era un’esclusiva italiana. A parte che l’Italia non c’era ancora, ma ricette simili erano diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo e in Asia, dove peraltro si può ancora trovare la pita in Grecia, il nan in India, l’injera (un impasto spugnoso) in Etiopia, il pane arabo in Nord Africa...

Sì, direte, ma questa non è pizza! E infatti la pizza come la intendiamo noi è solo una variante moderna che risale ai primi dell’800 (be’, non proprio modernissima...) e coincide con la diffusione del pomodoro nella nostra cucina. Il primo documento che riporta la ricetta della “nostra” pizza è un trattato pubblicato a Napoli nel 1858.

IL SEGRETO DEL SUCCESSO

Ma come mai questo piatto è diventato più famoso delle sue cugine? Primo: perché è semplice e buonissimo; secondo: grazie ai nostri immigrati che l’hanno esportato in tutto il mondo. Addirittura gli studiosi parlano di “effetto pizza” per indicare un fenomeno che ha più successo all’estero che nel Paese d’origine.

CURIOSITÀ

-  Per tutti i gusti: gli ingredienti possono essere tantissimi... Per esempio un signore australiano è entrato nel Guinness dei primati per aver messo sulla sua pizza 154 tipi di formaggio diversi!

- Pizza, si stampi! Se sei un astronauta a zonzo per lo spazio e ti viene voglia di una pizza, come fai? No, lì il delivery non funziona... Ecco allora che la Nasa sta finanziando la ricerca per creare una stampante 3D in grado di stampare una pizza miscelando ingredienti in polvere e acqua. L’idea è di darla agli astronauti impegnati nelle missioni spaziali.

- Patrimonio mondiale: nel 2017 l’Unesco ha riconosciuto “L’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

- Dove sono i peperoni? Una pizza che spopola negli Usa è la pizza pepperoni (sì, si scrive con due “p”). Sarà con i peperoni, pensa il turista italiano. E invece no: è a base di un salame molto piccante (e dell’ortaggio non c’è traccia)!

- Chi ne mangia di più? Italiani accaniti mangiatori di pizza? Non quanto gli statunitensi, che ne mangiano in media 13 kg a testa all’anno, mentre un italiano“solo” 7,6 kg. La città con più pizzerie al mondo è San Paolo (Brasile): sono 6.500. A seguire New York, con 5.000 pizzerie, e terza Napoli, dove sono 1.500.

- Con Oro e caviale! Impasto lievitato per 144 ore, farcitura a base di caviale servito su madreperla, burrata artigianale e 260 mg di oro commestibile, sia in foglie che in polvere. È la creazione da Dino Forlin per la fiera orafa di Vicenza. Prezzo? 2.000 euro! Non proprio uno spuntino da fare a cuor leggero!

- Paese che vai, pizza che mangi... Al prosciutto, ai funghi, ai wurstel, ma anche al pasticcio di pecora (l’haggis) come si mangia in Scozia; oppure all’ananas: cioè la pineapple pizza, molto diffusa all’estero e soprattutto in Nord Europa. La pizza con la frutta vi fa orrore? Eppure nel resto del mondo non è un accostamento così insolito. Per esempio in Svezia va di moda alla banana e curry. Gli ingredienti cambiano anche in base alla cucina locale. Ecco dunque che in Australia troviamo quella alla carne di canguro

- Dal forno a legna al pallone:
nel 2015 l’Associazione pizzaioli professionisti ha fondato una squadra di calcio. Le partite, a scopo benefico, si concludono con un pizza party!