L’Nba è una lega professionistica di basket dove si sfidano i migliori giocatori al mondo, con squadre degli Stati Uniti e una del Canada (i Toronto Raptors). Tanto tempo fa non si chiamava così. Venne infatti fondata a New York il 6 giugno 1946 e si chiamava Baa, acronimo di Basketball Association of America. Nel 1949 cambiò nome in Nba (National Basketball Association) dopo la fusione con l’altra lega statunitense Nbl (National Basketball League). Poi, nel 1976, ci fu un’ulteriore fusione: tra Nba e Aba (American Basketball Association), con tanti campioni che dall’Aba arrivarono nella Nba diciamo moderna (tra questi, ad esempio, il grande Julius Erving, soprannominato Doctor J, idolo di Michael Jordan e LeBron James).
Attualmente, nell’Nba, le squadre sono 30: 29 degli stati Uniti e una del Canada (i Toronto Raptors). Diciamo “attualmente” perché fino a qualche anno fa erano 32. Queste 30 squadre si suddividono in due “conference”, ossia due gironi: la Eastern Conference (con le squadre dell’est) e la Western Conference (con le squadre dell’ovest).
L’Nba è un infinito giocare! Sono infatti 82 le partite che ogni squadra deve disputare tra ottobre e aprile, dopo le quali iniziano i playoff. Le migliori 8 squadre di ciascuna conference si qualificano ai playoff (16 in tutto). Ogni sfida dei playoff, come abbiamo detto anche in precedenza, è al meglio delle 7 partite (ossia: chi ne vince prima 4 passa al turno successivo, nda), con una partita in più in casa per chi nella stagione regolare (nelle 82 partite che precedono i playoff) si è classificato in una miglior posizione. E così si arriva alla finalissima, in cui si giocherà per il titolo di campione dell’Nba.
Prima di parlare del campionato, iniziamo con la grande novità di questa stagione 2023-24: l’Nba In-season Tournament, o più semplicemente Nba Cup. Che si è già conclusa, nel bel mezzo del campionato (è durata poche settimane). Pensate: per una volta gli americani si sono ufficialmente ispirati, nello sport, a noi italiani! Il formato, infatti, è stato ripreso dalla nostra Coppa Italia. Iniziata lo scorso 3 novembre, si è conclusa lo scorso 9 dicembre (poco più avanti, vi diremo chi l’ha vinta).
Ad essa hanno partecipato tutte e 30 le franchigie dell’Nba, suddivise in 6 gironi di 5 squadre l’uno. Le migliori 8 squadre in assoluto si sono affrontate nei quarti di finale il 4 e 5 dicembre scorsi (una sola gara ad eliminazione diretta, in casa della squadra che ha avuto la classifica migliore nei gironi). Il 9 dicembre si sono affrontati in finale (la prima della storia per la nuova competizione) a Las Vegas i Los Angeles Lakers di LeBron James (che hanno spazzato via i New Orleans Pelicans in semifinale con il punteggio di 133-89) e gli Indiana Pacers, arrivati fino in fondo a sorpresa, dopo aver battuto i Milwaukee Bucks in semifinale con il punteggio di 128-119. Nella finalissima, vittoria per 123-107 dei Los Angeles Lakers. È stato eletto miglior giocatore della competizione LeBron James, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi di cui parleremo più avanti.
Le due squadre che hanno vinto più titoli nella storia dell’Nba sono i Boston Celtics e i Los Angeles Lakers (una volta Minneapolis Lakers) con 17 a testa. A seguire i Golden State Warriors con 7, i Chicago Bulls con 6, i San Antonio Spurs con 5, i Philadelphia 76ers, i Miami Heat e i Detroit Pistons con 3, i New York Knicks, gli Houston Rockets e i Milwaukee Bucks con 2; con un titolo ci sono gli scomparsi Seattle Supersonics, i Portland Trail Blazers, gli Washington Bullets (ora Washington Wizards), i Dallas Mavericks, i Toronto Raptors, gli Atlanta Hawks, i Sacramento Kings, i Cleveland Cavaliers, i Denver Nuggets. Non hanno mai vinto alcun titolo gli Utah Jazz, gli Indiana Pacers, gli Orlando Magic, gli Oklahoma City Thunder, i Brooklyn Nets (ex New Jersey Nets) e i Phoenix Suns.
I campioni in carica dell’Nba sono i Denver Nuggets, che hanno vinto il titolo nella scorsa stagione. Prima dell’inizio della stagione erano quattro le squadre considerate dagli addetti ai lavori come le grandi favorite per vincere il titolo Nba: i Denver Nuggets campioni in carica, i Milwaukee Bucks, i Boston Celtics e i Phoenix Suns. Poco considerate squadre come i Los Angeles Lakers di LeBron James e i Golden State Warriors di Steph Curry. Per niente considerate squadre come i Los Angeles Clippers.
È chiaro che una squadra che ha tra i propri giocatori LeBron James o Steph Curry debba per forza rientrare almeno tra le candidate. Ma dato che siamo già a un quarto della stagione, abbiamo visto che ci sono vere e proprie sorprese: gli Orlando Magic (secondi nella Eastern Conference dietro Boston) e soprattutto i Minnesota Timberwolves (miglior record di tutta la lega) e gli Oklahoma City Thunder, secondi nella Western Conference.
La vera e propria leggenda vivente ancora attiva nell’Nba è senza dubbio LeBron James. Si è presentato quest’anno con la stessa forma fisica di quando era giovane. A vederlo adesso, a 39 anni compiuti, fa persino impressione: fisico incredibile, stesse doti atletiche di sempre, ancora tra i migliori giocatori al mondo. Con lui in questo stato di forma, i suoi Los Angeles Lakers sono ancora una volta tra le squadre favorite per vincere l’anello (ossia il titolo Nba, per il quale ogni giocatore della squadra vincitrice riceve un preziosissimo anello celebrativo, nda). La longevità di LeBron James non ha eguali nel mondo dello sport. L’unico che gli si può avvicinare è il tennista Novak Djokovic, ancora numero 1 al mondo a 36 anni. I record di “King” James (è soprannominato in due modi: “il re”, appunto, e “the chosen one”, ossia “il prescelto”) sono infiniti e molti di essi difficilmente potranno essere battuti in futuro. Basti citare che è il giocatore che ha segnato più punti nella storia della Nba, e si appresta in questa stagione a superare l’incredibile cifra di 40.000 punti segnati. Ha vinto 4 titoli con tre diverse squadre, ha raggiunto 10 finali, è l’unico giocatore nella storia ad aver mantenuto una media di almeno 25 punti in ogni stagione e ha conquistato con la nazionale degli Stati Uniti anche due titoli olimpici. Ma a citare tutti i primati davvero non si finirebbe più. Ah, a proposito di Olimpiadi: parteciperà anche alle prossime, che si svolgeranno a Parigi nel 2024, quando avrà 40 anni.
Ma oltre a LeBron, ci sono tanti altri campioni. Due sono giovanissimi e stanno attirando tutte le attenzoni del mondo del basket. Uno è il ventenne francese (è nato il 4 gennaio 2004) Victor Wembanyama, in forza ai San Antonio Spurs. Un giocatore alto 2 metri e 24 centimetri (!), magro, che si muove con la leggiadria di una gazzella arrivando ad altezze siderali e palleggiando e tirando come un playmaker di 30 o 40 centimetri più basso. Tutti scommettono che rivoluzionerà il basket, perché un giocatore con queste caratteristiche non si era mai visto. Dopo poco più di un mese di campionato, lui sta dimostrando di essere fortissimo ma la sua squadra ha vinto solo 3 delle 21 partite disputate (durante la stagione regolare ogni squadra disputa 82 partite; chi si classifica ai playoff, ne aggiunge dalle 15 alle 20, per un totale che può superare le 100 gare, nda). Wembanyama – chiamato da tutti “Wemby” – concorrerà al premio di Rookie of the year, ossia di Matricola dell’anno (premio che si dà al miglior giocatore alla prima stagione in Nba, nda). A contenderglielo ci sarà sicuramente lo statunitense Chet Holmgren, 21 anni, alto 2 metri e 16, anch’egli con caratteristiche simili a “Wemby”: in poche parole, loro due sono i giocatori del futuro. La differenza è che la squadra di Holmgren, ossia i giovanissimi Oklahoma City Thunder (tutti poco più che ventenni), hanno vinto 14 delle 21 partite disputate e sono tra le migliori, al momento, di tutta l’Nba.
Insieme a James, Wemby e Holmgren, ci sono i campioni che hanno segnato questi ultimi anni del basket mondiale: la guardia dei Golden State Warriors Stephen Curry (il più grande tiratore di tutti i tempi e uno dei migliori giocatori di sempre), l’ala dei Phoenix Suns Kevin Durant (anch’egli tra i migliori di sempre, quest’anno con un grande compagno di squadra come Devin Booker), i due fantastici giocolieri dei Dallas Mavericks, ossia lo sloveno Luka Doncic e lo statunitense (nato in Australia) Kyrie Irving, l’ala dei Boston Celtics Jayson Tatum, l’italo-americano Paolo Banchero degli Orlando Magic, il grandissimo giocatore greco Giannis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks (che quest’anno sfoderano anche Damian Lillard, grande cecchino arrivato dai Portland), il serbo già due volte miglior giocatore dell’anno Nikola Jokic dei Denver Nuggets (campioni in carica), Tyrese Maxey e Joel Embiid dei Philadelphia 76ers, Tyrese Haliburton degli Indiana Pacers, Donovan Mitchell dei Cleveland Cavaliers, Jimmy Butler dei Miami Heat, Trae Young degli Atlanta Hawks, DeMar DeRozan e Zach LaVine dei Chicago Bulls, Jalen Duren dei Detroit Pistons, Anthony Edwards e Rudy Gobert dei Minnesota Timberwolves, Shai Gilgeous-Alexander degli Oklahoma City Thunder (compagno di Chet Holmgren), Anthony Davis (compagno di LeBron James ai Los Angeles Lakers), Paul George, Kawhi Leonard e James Harden dei Los Angeles Clippers, Zion Williamson dei New Orleans Pelicans. Sono tanti i grandi giocatori, ma pochi se si considera la totalità dei giocatori dell’Nba, ce ne siamo sicuramente scordati alcuni.
Nell’Nba, attualmente, giocano soltanto due giocatori italiani: sono il 35enne Danilo Gallinari, che è in America ormai da oltre un decennio, e il 28enne Simone Fontecchio. Curiosa la data di nascita di Gallinari: 8/8/’88. È alto 210 centimetri per 106 kg, e dopo i primi anni in Italia a Pavia e a Milano, nel 2008 è volato nell’Nba. In 15 anni negli Usa ha giocato con i New York Knicks, i Denver Nuggets, i Los Angeles Clippers, gli Oklahoma City Thunder, gli Atlanta Hawks e gli Washington Wizards. Gallinari è stato per molti dei 15 anni uno dei protagonisti dell’Nba, riuscendo anche a segnare 47 punti in una partita e arrivando ad avere statistiche di tutto rispetto.
Simone Fontecchio è nell’Nba dal 2022 e veste la maglia degli Utah Jazz. Dopo un inizio difficile, in questa stagione Fontecchio sta mostrando tutto il suo grande valore ed è uno dei migliori giocatori della sua squadra.
In passato, gli italiani che hanno giocato in Nba sono stati Stefano Rusconi, Vincenzo Esposito, Nicolò Melli, Luigi Datome, Marco Belinelli, Andrea Bargnani Nico Mannion, Travis Diener, Mike D’Antoni. Tra essi, Andrea Bargnani è stato il primo e finora unico italiano ad essere la prima scelta assoluta dell’Nba.
Bargnani fece poi una buona carriera in Nba. L’unico ad aver vinto un titolo Nba è stato Marco Belinelli con i San Antonio Spurs. Belinelli, che ora gioca nella Virtus Bologna ed ha 38 anni, è stato anche capace di vincere una gara di tiro da tre punti nell’All-Star Week end (il week end delle stelle) dell’Nba.
FONTE: https://www.nba.com