Il primo maggio scorso Lesly (13 anni), Soleiny (9 anni), Tien Noriel (5 anni) e Cristin (1 anno) stavano viaggiando su un piccolo aereo con la loro mamma, per raggiungere il papà nel nord della Colombia, in Sudamerica. Erano partiti da Araracuara, un villaggio nel cuore della foresta amazzonica colombiana dove risiede la popolazione indigena degli Huitoto, di cui fanno parte, per incontrare il padre che si trovava nella cittadina di San José del Guaviare. A un certo punto del viaggio, però, il pilota ha perso il controllo e l'aereo è precipitato nel mezzo della fitta e disabitata giungla.
I quattro bambini si sono poi ritrovati soli in questo luogo molto pericoloso per l'uomo. In effetti, ospita molte bestie feroci come giaguari, serpenti e piante velenose. È anche molto difficile orientarsi in questa foresta, perché gli alberi sono altissimi: possono raggiungere i 45 metri di altezza, le dimensioni di un palazzo di 15 piani!
Per trovare i bambini, l'esercito colombiano ha lanciato l'operazione Esperanza (la parola spagnola per "speranza"). La gente del posto, che conosce bene la giungla, è stata di grande supporto. L'operazione di salvataggio ha coinvolto 150 soldati, 200 volontari e dieci cani da pastore. I soccorritori avrebbero percorso a piedi più di 2.500 chilometri!
I militari hanno anche lasciato cadere kit di sopravvivenza dagli elicotteri in tutta la giungla affinché i bambini li trovassero. Per prima cosa hanno trovato degli indizi: il biberon di Cristin per esempio, ma anche delle impronte. Dopo settimane di ricerche, hanno finalmente trovato i quattro bambini, sani e salvi, ma molto indeboliti.
I bambini provengono dalla comunità Huitoto, che da sempre vive nella foresta. Quindi per loro la giungla non era un ambiente totalmente estraneo, sapevano destreggiarsi tra i suoi diversi frutti, piante e animali. Grazie a Lesly, la maggiore, hanno potuto mangiare per settimane senza avvelenarsi. La ragazzina sapeva infatti quali cibi erano commestibili e quali erano pericolosi e persino mortali. I bambini si erano costruiti anche un riparo con rami tenuti insieme da elastici per capelli. Dopo 40 giorni, finalmente, i bambini hanno potuto ricongiungersi con la loro famiglia.