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Poesie e filastrocche sulla Befana di Gianni Rodari

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Poesie e filastrocche sulla Befana di Gianni Rodari
Caterina Ferrari

Gianni Rodari, uno dei più noti autori italiani di letteratura per l'infanzia, ha scritto diverse filastrocche, tra queste anche quelle sulla figura della Befana

In occasione della festa della Befana ecco cinque filastrocche di Gianni Rodari, dedicate a bambini e adulti che festeggiano ancora questa tradizione.

Alla Befana

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sono sempre stato
ma un dono mai me l’hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d’ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.

Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina
della sua scopa di saggina: beh
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

La Befana con il razzo

La Befana quest’anno è arrivata a bordo di un razzo,
con armadi zeppi di doni.
Davanti ad· ogni armadio, c’era un robot elettronico
con tutti gli indirizzi dei bambini.
Non solo dei buoni, ma di tutti: perché bambini cattivi
non ne esistono, e la Befana, finalmente, lo ha imparato.

La Befana spaziale

Su quel pianeta la Befana
viaggia a cavallo di un razzo
a diciassette stadi,
e in ogni stadio
c’è un bell’armadio
zeppo di doni
e un robot elettronico
con gli indirizzi dei bambini buoni.
Anzi con gli indirizzi
di tutti i bambini, perché
ormai s’è capito
che di proprio cattivi non ce n’è.