È la pista ciclabile più imponente del mondo! Collega tutte le nazioni di un intero Continente, compresi i suoi tre mari! Oltre 80.000 km totali da percorrere in bicicletta, suddivisi in 17 itinerari (di cui 3 ancora in costruzione), da nord a sud e da est a ovest. Un sogno? No, è la realtà! E già da un po’ di anni! Si chiama EuroVelo ed è un complesso di ciclopiste attraverso le quali si può visitare tutta l’Europa.
Alcuni percorsi non sono ancora dotati di vere e proprie reti ciclabili separate dalla carreggiata, ma il piano è costantemente in evoluzione e perfezionamento.
BICI, SALUTE E SOSTENIBILITÀ
In studio già dal 1989 – anno della caduta del Muro di Berlino, che divideva una parte d’Europa dall’altra per motivi politici -, il progetto è divenuto ufficiale nel 1995 grazie ad oltre 60 associazioni ciclistiche di vari Paesi. Nel 1997 arrivarono i fondi europei e la prima mappa che fissò 12 itinerari. Nel 2001 fu inaugurato il primo percorso.
L’EuroVelo vuole coniugare la salute, mediante l’uso della bicicletta, e la conoscenza diretta del patrimonio storico, culturale e naturalistico europeo. Infatti, insieme al circuito EuroVelo, si muovono molti progetti di rispetto e salvaguardia dell’ambiente. Non solo: l’EuroVelo si presenta come un’eccellente possibilità per lo sviluppo del turismo sostenibile, producendo grossi guadagni alle economie locali senza gravare sull’ambiente e recando beneficio alla qualità della vita!
LA NASCITA: DAL MARE DEL NORD ALLA "STRADA DELLA CORTINA DI FERRO"
Si iniziò nel 2001 con l’EuroVelo12 (EV12), detta “Ciclabile del Mare del Nord”, a cui seguirono altri percorsi tra cui, per importanza, svetta l’EuroVelo13 (EV13), o “strada della cortina di ferro”, che è inoltre il più lungo di tutti (circa 10.500 km): univa e unisce la Norvegia alla Bulgaria toccando 14 siti Unesco e tre mari, attraversando tutti i Paesi che facevano parte della cosiddetta “cortina di ferro” prima della caduta del Muro di Berlino. L’obiettivo aggiuntivo di questo speciale itinerario era ed è quello di riunire nazioni che per decenni erano state separate da problemi politici (cose da adulti…) e che molti non potevano visitare, riscoprendo finalmente dei gioielli storici, artistici, culturali e paesaggistici che fino a non molto tempo prima erano praticamente sconosciuti ai più!
I 17 ITINERARI, DA NORD A SUD, DA EST E OVEST
Se alla dicitura EV (EuroVelo) si associa un numero dispari, significa che si tratta di itinerari che vanno da nord a sud. Se invece si associa un numero pari significa che gli itinerari vanno da est a ovest. Non esistono ancora gli itinerari EV16 ed EV18, mentre l’EV14, l’EV17 e l’EV19 sono ancora in costruzione.
Credits: Eurovelo.com
Partiamo con quelli dispari, ossia da nord a sud:
Passiamo ora ai numeri pari, ossia agli itinerari da est a ovest. Eccoli.
Questi itinerari sono nati dalla fusione di tratti di ciclopiste già esistenti che sono stati uniti ed estesi a nazioni che prima non avevano reti ciclabili. Di questi oltre 80.000 km di arterie ciclabili, circa 45.000 sono sicuri perché strutturati in moderne ciclopiste. I restanti 35.000 km non sono vere piste ciclabili, e necessitano di molta attenzione e informazione prima di essere intraprese!
IN ITALIA È FIAB AD OCCUPARSI DEL COORDINAMENTO DI EUROVELO
In Italia è la Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ad occuparsi dal 2011 del coordinamento per lo sviluppo della rete ciclabile EuroVelo. Sono tre gli itinerari che attraversano l’Italia: EV 8 (Ciclovia Mediterranea); EV5 (Ciclovia Romea-Francigena) e l’EV7 (Ciclovia del Sole).
Sul sito internet della Fiab si possono avere informazioni sugli itinerari di EuroVelo, nella cui mappa l’Italia ha circa 5.000 km di piste ciclabili e ciclovie. Fiab sta per candidare la Ciclovia della Sardegna e l’Adriatica come estensioni di EV8 ed EV9 per circa 2.500 km aggiuntivi, e sta spingendo affinché i 5.000 km di ferrovie non più utilizzabili siano convertite in ciclopiste.
L’Italia è quarta in Europa per estensione di itinerari nella mappa di EuroVelo, dietro Germania (9.800 km), Francia (8.600 km) e Regno Unito (6.000 km).