Certo, sembra strano pensare che il karaoke non esistesse fino al 1971, quando a Daisuke Inoue, un musicista giapponese, allora 31enne, che suonava spesso nei bar della città di Kobe, venne un'idea geniale. Realizzò una specie di "scatola" che potesse riprodurre la sua musica quando lui era altrove. Così fece delle registrazioni su un nastro da inserire in questa particolare scatola. In questo modo i cantanti potevano esibirsi ugualmente sulle basi musicali registr, quando non era presente.
Nacque così il karaoke ("orchestra vuota" in giapponese). Sebbene Daisuke Inoue non sia stato il primo a creare una macchina del genere, è sicuramente stato un innovatore perché oltre a registrare la musica, aggiunse anche un libretto di testi affinché le canzoni fossero accessibili anche dai cantanti dilettanti. Purtroppo però Inoue, non brevettò la sua invenzione, lasciando che il filippino Roberto del Rosario registrasse i diritti di una macchina simile. Nonostante ciò, Daisuke ha ricevuto riconoscimenti a livello mondiale: nel 2004 è stato insignito del Premio IgNobel per la Pace (una parodia del Premio Nobel, che premia studi e invenzioni improbabili). La motivazione è stata "aver donato alle persone un nuovo modo di imparare e di tollerarsi gli uni con gli altri".
Il karaoke si diffuse dapprima in tutto il Giappone, con molti locali notturni e bar che iniziarono a offrire il servizio ai loro clienti. Questa nuova forma di intrattenimento divenne incredibilmente popolare tanto che non tardò a diffondersi anche al di fuori dei confini giapponesi. Infatti negli anni '80, il karaoke, si era già diffuso in Asia e in altre parti del mondo.
L'innovazione tecnologica fu fondamentale nella diffusione del karaoke. Inizialmente, le canzoni venivano registrate su nastro, in seguito l'avvento delle videocassette rese possibile la visualizzazione delle parole e delle immagini durante la performance. Questo contribuì notevolmente alla sua diffusione e alla sua popolarità.