La disuguaglianza economica sta crescendo. Ma che cosa vuol dire? Significa che tra la fine del 2019 e la fine del 2021 l'1% più ricco della popolazione mondiale si è arricchito ancora di più, aumentando la propria ricchezza di quasi il doppio di quello che è andato al restante 99% . Facciamo un esempio: per ogni 100 dollari di guadagno, 63 dollari sono andati a un 1% di miliardari, mentre solo 10 dollari al restante 90% della popolazione (e 27 dollari al 9%) .
Questo è il risultato dal rapporto “La disuguaglianza non conosce crisi” di Oxfam, un'organizzazione umanitaria dedicata alla lotta alla povertà, e che verrà presentato al Forum economico mondiale 2023 (World Economic Forum) che si tiene a Davos, in Svizzera in questi giorni, dal 16 al 20 gennaio.
E se da un lato i ricchi diventano più ricchi, dall'altro i poveri diventano sempre più poveri: per la prima volta in 25 anni, la povertà nel mondo è aumentata. Il numero delle persone che vivono con meno di 2,15 dollari al giorno è cresciuto dell'11%. Non si rilevavano dati così estremi dal 1998 e di questa intensità dal 1990. Tant’è che la Banca mondiale ha avvertito che il primo obiettivo dell’Agenda Onu 2030, sconfiggere la povertà, non sarà probabilmente raggiunto.
Per Oxfam la soluzione è semplice: alzare le tasse ai ricchissimi e incassare così le risorse per aiutare le fasce della popolazione più in difficoltà. “E' necessario un sistema fiscale più equo, a partire da un maggiore prelievo sugli individui più facoltosi. Un’imposta del 5 per cento sui grandi patrimoni potrebbe generare per i Paesi riscossori risorse da riallocare per obiettivi di lotta alla povertà a livello globale affrancando dalla povertà fino a 2 miliardi di persone” spiega Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International.
Purtroppo, invece, molti Paesi a basso reddito, schiacciati dal debito pubblico, prevedono come misura economica quella di tagliare la spesa pubblica ( cioè ridurre i soldi per servizi fondamentali come sanità e istruzione), una soluzione iniqua che colpirà ancora una volta i più poveri (mentre i ricchi potranno ricorrere a scuole e ospedali privati).