Ti sarà capitato di sentir parlare di migranti: questo termine è utilizzato per descrivere quelle persone che lasciano la propria casa per stabilirsi altrove, in cerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia. Bisogna però distinguere tra chi parte da una situazione di privilegio e chi invece è costretto ad affrontare viaggi anche molto pericolosi nella speranza di approdare in un paese accogliente, dove trovare lavoro e potersi stabilire serenamente. Oggi ti aiutiamo a capire cosa sono le migrazioni e perché le persone emigrano.
In generale, quando parliamo di migrazione ci si riferisce a chiunque si sposti. Ma se per esempio conosci qualcuno che dall’Italia si è trasferito in Francia per il lavoro, ti capiterà sentirlo chiamare “expat”. Quelli che oggi chiamiamo migranti, invece, arrivano solitamente da paesi in cui la povertà è estrema, e spesso sono coinvolte in guerre, dittature, addirittura torture. Perciò capirai che pur potendo usare correttamente lo stesso termine, emigrare, chi parte da un paese democratico in cui gode di libertà non vive le stesse vicende di chi invece scappa da qualcosa.
Se ti capita di guardare il telegiornale o di sentire qualche discorso tra adulti, ti accorgerai che il termine migrante ricorre spesso: le coste italiane, infatti, sono le più vicine per sbarcare in Europa, sia che si provenga dall’Africa che da Oriente. Per questo, spesso i media raccontano di “sbarchi” o di tragedie in mare, perché queste persone tentano di arrivare da questa parte di mondo intraprendendo viaggi lunghi, costosi e pericolosi. E allora ti chiederai: ma perché rischiano tutto per venire qui?!
Non si tratta “solo” di trovare un lavoro migliore, ma a volte di restare in vita. Le persone che decidono di affrontare un viaggio così lungo e complesso, affidandosi a chi, in cambio di soldi, promette loro di arrivare a destinazione, sono mosse tutte dalla stessa motivazione: fuggire da qualcosa di terribile. Che sia una guerra, una carestia, una dittatura o ancora il non rispetto dei diritti umani, i migranti sono disposti a prendersi il rischio di non raggiungere mai il confine sperato, pur di avere una possibilità. Non credere a chi ti dice che non dovrebbero partire: immagina di vivere in un paese in cui c’è una guerra; non puoi andare a scuola, tua madre non può lavorare perché donna, se sei una bambina potresti essere data in matrimonio a un uomo adulto, la siccità non vi permette di coltivare quel che vi serve per mangiare. Non rincorreresti anche tu il sogno di una vita migliore, almeno degna di questo nome? È con questo spirito che molti genitori si imbarcano su mezzi di fortuna, anche coi propri figli, nella speranza di giungere a destinazione.
Quello che ti abbiamo detto potrebbe averti scosso. È normale, purtroppo in molti paesi nel mondo vivere è difficilissimo e anche le cose più elementari, come mangiare, camminare in strada e andare a scuola sono messe a rischio. Se vuoi capire meglio le condizioni di vita dei migranti e quel che li spinge a lasciare tutto per partire, ci sono libri, film e altri supporti che possono aiutarti. È importante capire perché lo fanno, ti darà i mezzi per accoglierli e per costruire una tua coscienza, cioè un tuo modo di valutare le cose, senza influenze. Ecco qualche consiglio se hai voglia di conoscere più da vicino le storie di chi decide di migrare.
In base alla tua età, potrebbe interessarti anche Alla mia piccola Sama. Si tratta di un documentario che racconta la vita della regista stessa, che dà alla luce la sua bambina durante la guerra in Siria. È una pellicola molto dolorosa, parlane prima coi tuoi genitori!
I film e i libri sulle migrazioni di tutte le epoche sono tantissimi: prova a chiedere ai tuoi genitori di cercare insieme dei titoli adatti a te, o magari proponi ai tuoi insegnanti di trattare il tema in classe!