Come sarà il primo - e si spera unico - anno scolastico di convivenza con il coronavirus? Trattandosi di una situazione totalmente inedita le incertezze sono molte, ma da mesi si sta lavorando a misure mirate che potranno finalmente riportare gli studenti in classe. Tra tali norme, l'uso delle mascherine a scuola è forse la più importante, poiché indossare questa semplice protezione in un ambiente chiuso è il modo migliore per evitare contagi. Eppure le regole per il suo utilizzo non sono ancora del tutto chiare.
MASCHERINA SÌ, MASCHERINA NO
Quello che è certo e che oltre allo zaino e ai libri, i ragazzi italiani dovranno abituarsi a considerare la mascherina come uno strumento fondamentale per stare a scuola. Sui mezzi pubblici, al momento dell'ingresso e dell'uscita, e durante tutti gli spostamenti nei corridoi infatti sarà obbligatorio per tutti indossare una mascherina che protegga naso e bocca. Ma in aula?
Il timore più grandi di alunni e professori è quello di dover indossare per tante ore consecutive una mascherina che, oggettivamente, non renderà più piacevole lo scorrere delle lezioni. All'inizio però sembrava che tale misura, per quanto scomoda, fosse assolutamente necessaria. Ora però le cose potrebbero cambiare.
Il Comitato Scientifico incaricato dal Governo di stilare le indicazioni per il ritorno a scuola ha infatti comunicato in una nota che
«Per favorire l'apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto)»
Dunque nella scuola primaria niente mascherina se si sta seduti al proprio banco rispettando la distanza di un metro e se non si stiano verificando situazioni in cui tante persone si trovano a parlare o cantare nello stesso luogo e momento. Tale caso infatti aumenterebbe il rischio di trasmissione del virus che - lo ricordiamo - viaggia nell'aria per brevi distanze attraverso minuscole goccioline emesse da naso e bocca.
Per le scuole medie e superiori le prescrizioni sono pressoché identiche:
«Nella scuola secondaria anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro, l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto) e in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria»
Ciò significa che le Aziende Sanitarie Locali (ASL) potrebbero reintrodurre l'obbligo di mascherine anche da seduti in base all'andamento dei contagi del territorio. In pratica, se il numero dei casi quotidiani di positivi al COVID-19 in una determinata dovessero alzarsi troppo, gli studenti di quel posto dovranno fare la loro parte indossando sempre la protezione.
E GLI INSEGNANTI?
Per i professori invece il Comitato ha prescritto l'uso di mascherine chirurgiche o mascherine trasparenti, come quelle per i non udenti, che permetteranno dunque agli allievi vedere la bocca e il volto del loro insegnante (utile per capire se si sta arrabbiando!).
In virtù delle distanze di due metri che la cattedre manterranno rispetto al resto dei banchi poi, i prof potranno togliersi le mascherine durante le spiegazioni. Qualora poi un insegnante dovesse avvicinarsi ad uno studente per aiutarlo o mostrargli qualcosa, la maschera andrà indossata nuovamente.
FONTI: Repubblica, Fatto Quotidiano, Sky.Tg