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FocusJunior.itNewsL’Obiettivo 1 dell’Agenda 2030: sconfiggere la povertà

L’Obiettivo 1 dell’Agenda 2030: sconfiggere la povertà

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L’Obiettivo 1 dell’Agenda 2030: sconfiggere la povertà
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Al primo posto della lista di grandi obiettivi per migliorare il nostro pianeta c'è la lotta alla povertà. Ma sarà possibile?

  • Sconfiggere la povertà
  • Che cos'è la povertà?
  • A che punto siamo?
  • Quali sono gli obiettivi da raggiungere per sconfiggere la povertà
  • Cosa possiamo fare noi?

SCONFIGGERE LA POVERTÀ

Nonostante il progresso e le innovazioni che negli ultimi decenni hanno portato l'umanità a compiere imprese straordinarie, nel mondo esiste ancora una considerevole parte della popolazione che non dispone delle risorse essenziali per condurre una vita dignitosa. Ecco perché non deve stupire il fatto che al primo posto nella lista dei 17 obiettivi dell'Agenda 2030 (una serie di priorità stilate dall'ONU per migliorare il pianeta) ci sia proprio l'esigenza di sconfiggere la povertà.

CHE COS'È LA POVERTÀ?

Innanzitutto occorre un chiarimento per capire bene chi sono i poveri. Chi vive in condizione di povertà infatti non ha la possibilità di soddisfare i propri bisogni primari (cibo, istruzione per i bambini, un'abitazione, vestiti, tutela della salute ecc...) e, di conseguenza, trova molte difficoltà a cambiare la propria situazione. 

Secondo l'ONU può definirsi povero una persona che ha a disposizione circa 1,90 dollari al giorno (circa 1,70 euro) per vivere e mangiare. Sotto questo limite si parla di povertà assoluta.

Tuttavia tutti gli esperti concordano nel dire che per avere un quadro chiaro della situazione globale occorre analizzare anche gli indici di povertà relativa, ossia la quantità di denaro disponibile in relazione al tenore di vita medio del luogo in cui si abita. Vivere con 5-6 euro al giorno in un villaggio africano, ad esempio, è molto diverso che dover andare aventi con la stessa cifra in grandi città come Roma o Milano: in Africa quella somma può bastare a condurre una vita normale, mentre nelle grandi città occidentali no.

Per questo quando si pensa alla povertà non bisogna per forza andare col pensiero alle drammatiche scene di bambini magrissimi che soffrono nei luoghi più remoti. Anche in Occidente (e in Italia) purtroppo ci sono casi estremi dove bisogna lottare ogni giorno per poter avere qualcosa da mangiare sulla tavola.

A CHE PUNTO SIAMO?

Stando alle statistiche delle Nazioni Unite gli indici di povertà estrema si sono più che dimezzati dal 1990. tuttavia la strada per sconfiggere la povertà nel mondo è ancora lunga: ad oggi infatti ancora 836 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Gran parte di esse vivono nelle regioni dell'Asia meridionale e dell'Africa subsahariana, ma anche nelle regioni in via sviluppo una persona su cinque vive con meno di 1,25 dollari al giorno.

Come si può ben immaginare poi, le categorie maggiormente esposte al rischio povertà sono donne e bambini, che spesso sono costretti a dipendere da altri per il proprio mantenimento e le situazioni peggiorano drasticamente quando si verificano catastrofi naturali o conflitti.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE PER SCONFIGGERE LA POVERTÀ?

Per rendere migliore la vita di tutti gli abitanti del pianeta l'ONU ha delineato una serie di traguardi da raggiungere entro il 2030:

  • Ridurre almeno della metà la quota di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme, secondo le definizioni nazionali (quindi tenendo conto del sopracitato indice di povertà relativa)
  • Migliorare e potenziare i sistemi di protezione sociale e misure di sicurezza per tutti, compresi i livelli più bassi.
  • Assicurare che tutti gli uomini e le donne, in particolare i più poveri e vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, insieme all’accesso ai servizi di base, proprietà privata, controllo su terreni e altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie appropriate e servizi finanziari.
  • Organizzare protezioni di emergenza per i più poveri in caso di eventi climatici estremi, catastrofi e shock economici, sociali e ambientali.
  • Garantire una adeguata mobilitazione di risorse da diverse fonti, anche attraverso la cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e affidabili per i paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati, attuando programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue forme
  • Creare solidi sistemi di politiche a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e sensibili alle differenze di genere.

COSA POSSIAMO FARE NOI?

Se migliorare le società e le sue strutture è compito delle istituzioni, anche noi cittadini, nel nostro piccolo possiamo dare il nostro contributo. Ecco qualche suggerimento tratto da Possiamo cambiare il mondo - L'educazione civica raccontata ai bambini di Rossella Köhler (Mondadori).

  • Sostenere (anche economicamente) un'organizzazione di volontariato.
  • Fare donazioni o coinvolgere la famiglia in un'adozione a distanza.
  • Non buttare i vestiti vecchi ma donarli alle associazioni di beneficenza.
  • Aiutare sempre il prossimo ed essere gentili (es: facendo la carità).

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