Se lo si chiede a lui, è comunque più importante l'amicizia di una medaglia. Rigivan Ganeshamoorthy ha conquistato l'oro nel lancio del disco F52, battendo allo stesso tempo tre record mondiali. Uno in fila all'altro. L'Italia si porta quindi a casa il primo oro nell'atletica per le Paralimpiadi 2024 e aumenta il suo bottino a ben 21 medaglie totali. Ma Ganeshamoorthy ci ha anche regalato l'intervista più bella di questa edizione dei Giochi, grazie alla sua spontaneità e alla simpatia, a ma anche alla determinazione di Elisabetta Caporale, che dopo diverse domande è riuscita a vincere la timidezza dell'atleta.
Rigivan Ganeshamoorthy è un atleta paralimpico italiano, specializzato in lancio del disco e getto del peso. I suoi genitori sono originari dello Sri Lanka, mentre lui è nato a Roma l'8 giugno del 1999. Alle Paralimpiadi partecipa nella categoria F52, a causa della sindrome di Guillain-Barrè che gli è stata diagnosticata quando aveva 18 anni.
La sindrome di Guillain-Barrè è una polineuropatia acquisita, cioè un malfunzionamento di uno o più nervi periferici che porta alla perdita di sensibilità e a una crescente difficoltà nei movimenti. Tra i sintomi principali infatti c'è un'intensa sensazione di debolezza accompagnata da parestesie, ovvero un'alterazione della sensibilità, che di solito inizia alle gambe e poi si diffonde fino alle braccia. Nel caso di Ganeshamoorthy, la malattia è stata aggravata da una caduta avvenuta circa cinque anni fa, che gli ha provocato una lesione cervicale e lo ha costretto al ricovero all'Ospedale Santa Lucia di Roma.
Ma proprio in seguito a quell'incidente, nel 2019 inizia ad avvicinarsi allo sport paralimpico con il basket in carrozzina. «Ma era troppo faticoso, non faceva per me - ricorda. - Poi un giorno nell'officina meccanica dove lavoro scambio due parole con un esponente della FISPES che mi invita a provare con l'atletica».
La FISPES è la Scuola Federale di Paratletica e chiunque fosse quella persona, ha indovinato il vero talento di Ganeshamoorthy. Già durante i primi tentativi nei lanci raggiunge distanze importanti. Si innamora infatti fin da subito del getto del peso, anche se tutt'oggi continua a praticare pure scherma in carrozzina. La prima medaglia arriva nel 2020 ai campionati italiani paralimpici di Jesolo, dove ottiene l'argento con un lancio di 7,73 metri.
Nel 2023 diventa il nuovo campione italiano paralimpico del getto del peso F55 e del lancio del disco F54-55, ripetendo lo stesso identico successo l'anno successivo e registrando il record europeo paralimpico. Il 2024 è decisamente il suo anno: in quella stessa edizione del torneo infatti si porta a casa anche un oro nel lancio del giavellotto con relativo record mondiale paralimpico grazie a un lancio da 20,99 metri.
E ora è il primo atleta italiano a ottenere una medaglia d'oro per l'atletica alle Paralimpiadi di Parigi.
Rigivan Ganeshamoorthy è al suo esordio nella delegazione italiana paralimpica e ha già messo a segno una gara incredibile. Oltre alla medaglia d'oro nel lancio del disco F52, ha migliorato per tre volte il record del mondo paralimpico. E non solo.
Con il secondo lancio (dei sei totali che spettano a ciascun atleta), di 25,48 metri, aveva già segnato un nuovo record del mondo e conquistato il pubblico dello Stade de France. Ma pochi minuti dopo per Ganeshamoorthy era già tempo di nuovi traguardi. Quarto tentativo, secondo record del mondo con una distanza di 25,80 metri. E poi, di nuovo, insaziabile, il quinto lancio, che raggiunge una distanza di 27,06 metri con cui ipoteca definitivamente la medaglia d'oro e segna il terzo record mondiale consecutivo.
"Che devo di'? Dedico la vittoria a mia madre, a Roma, ar decimo municipio. Domani se vedemo. Questo è per tutta la nazione italiana e per i disabili a casa" Rigivan Ganeshamoorthy vince l'oro superando il record per 3 volte e regalandoci l'intervista più bella e divertente pic.twitter.com/hW2ssuTFsw
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) September 1, 2024
«Che devo dì? Dedico la vittoria a mia madre, a mia sorella, alla Roma, ar decimo municipio, al mio vicino che mi è venuto a trovare e mi ha regalato la bandiera. L'amicizia è la cosa più bella che c'è, pure più di una medaglia» ha commentato ai microfoni Rai al termine della gara. «Questa medaglia è per tutta la nazione italiana, non solo per me, e per tutti gli altri disabili che sono a casa», ha aggiunto poi, dopo aver vinto la timidezza e forse l'incapacità di realizzare subito l'impresa che aveva appena compiuto.
«Questo mondo ti sta cominciando a piacere?» chiede Caporale. «Ma sì dai -, risponde Ganeshamoorthy - un po' troppi disabili forse». Un'ironia contagiosa che subito fa esplodere la risata.
FONTE: Comitato Paralimpico Italiano;