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Le punizioni scolastiche sono tornate

Proprio in questi giorni, i dirigenti di una scuola di Cassville, una cittadina americana situata nello stato del Missouri, hanno deciso di introdurre le punizioni corporali da infliggere agli studenti nel caso in cui si comportassero male. Queste punizioni ormai antiquate non possono essere date senza il consenso dei genitori e senza aver prima provato metodi più civili.

La notizia ha fatto scalpore perché le punizioni corporali (le “bacchettate” che i professori davano agli alunni sulle mani ai tempi dei nostri nonni), sono state legalmente abolite negli anni Settanta del secolo scorso, in quasi tutti i paesi del mondo. Ormai, infatti, la natura discriminatoria e umiliante di tali comportamenti da parte dei professori è riconosciuta da tutti.

Punizioni e provvedimenti disciplinari

In realtà, per legge, ogni stato, in Usa, è libero di decidere se adottare le punizioni corporali a scuola e in 19 di questi stati le permettono anche se non praticate.

Da almeno cinquant’anni i provvedimenti disciplinari hanno preso il posto delle punizioni; la più grave di queste è la sospensione temporanea dall’attività scolastica, adottata nei confronti dell’alunno che assume comportamenti violenti, sia fisici che verbali, nei confronti di compagni o personale scolastico.

Tuttavia, spesso capita di sentire o leggere notizie riguardanti punizioni creative: come quelle adottate in una scuola in Indonesia, dove gli alunni ritardatari devono portare delle piantine da regalare alla scuola; altri istituti fanno fare le pulizie dell’aula ai più indisciplinati.

In ogni caso, le “punizioni” più comuni moderne sono le note scolastiche, che anche se sembrano cosa da poco, influiscono sul voto finale in pagella, dove si valuta anche il comportamento dell’alunno nel corso di tutto l’anno scolastico.

Punizioni di una volta

Se chiedi ai tuoi nonni come erano i loro maestri e insegnanti, ti capiterà di sentire anche storie su alcune punizioni frequenti alla loro epoca. Come andare dietro la lavagna in piedi o dietro un angolo con la schiena rivolta alla classe (se, per esempio, chiacchieravi disturbando la lezione); indossare un cappellino di carta con le orecchie d’asino; ricopiare una frase di scuse per tante volte, o sul quaderno o alla lavagna; offrire le mani al maestro per riceverne bacchettate, inginocchiarsi su un mucchio di ceci o di piselli secchi per un certo periodo.

Punizioni all’estero

Per fortuna, come abbiamo già detto, queste punizioni,  sono state abolite e sono considerate illegali nella maggioranza dei paesi.

Tuttavia esistono altri metodi molto più sottili per “punire” gli alunni meno volenterosi. In Svezia per esempio, a scuola non esistono i compiti delle vacanze o le bocciature e i voti partono dall’età di tredici anni. Sembrerebbe la scuola ideale, ma poi, se vuoi andare all’università, la tua media negli anni precedenti deve corrispondere a una A (il massimo), altrimenti… non puoi fare il medico.

Forse è meglio il sistema scolastico in Australia, in cui una “punizione” poco amata dagli studenti sono i quiz a sorpresa, per valutare la loro preparazione continuativa.

 

 

This post was last modified on 29 agosto 2022 14:01

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Ilaria Infante

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