Le Farfalle hanno tra i 18 e i 24 anni e domenica 8 agosto hanno conquistato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi appena concluse.
La squadra è composta dalla capitana Alessia Maurelli insieme ad Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Martina Centofanti e Martina Santandrea, coloratissime nei loro costumi hanno ottenuto un punteggio complessivo di 87.700 (44.850 con le palle, 42.850 con cerchi e clavette) sulle note di Butterfly-Ninja e dell’Albero della Vita.
Ecco che cosa ci hanno raccontato un mese fa.
Come inizia la vostra giornata?
«Sveglia alle 7, facciamo un’abbondante colazione tutte insieme e poi, alle 8 andiamo in palestra dove inizia l’allenamento fino alle 13. Dopodiché torniamo in albergo per il pranzo dopo un’ora inizia il secondo allenamento, quello del pomeriggio, che finisce verso le 18».
Quando vi esibite sembrate tutte uguali, come siete invece? Descrivetevi
«Alessia Maurelli: Anche se in pedana sembriamo simili, con i capelli raccolti e truccate, in realtà siamo molto diverse tra noi. Io per esempio sono una persona molto estroversa e fantasiosa. Martina Centofanti è una persona molto buona, gentile e paziente; Ricciolo (Martina Santandrea, soprannominata così perché ha i capelli biondi e ricci, ndr) è la più testarda e perfezionista del gruppo; quando c’è una coreografia da imparare può stare in palestra anche tutta la notte per perfezionarla. Agnese Duranti invece è un vulcano è sempre piena di energia, ha sempre la battuta giusta al momento giusto e ci tira sempre su di morale, e invece Daniela Moguream è la più giovane del gruppo, è molto molto disponibile e sempre pronta ad aiutare la squadra».
Quando andavate a scuola come avete fatto a gestire i compiti con ore di allenamento?
«Con molti sacrifici e organizzazione. Al mattino a scuola e al pomeriggio in palestra ad allenarci per 5/6 ore. Abbiamo imparato già da piccole a gestire il tempo quando organizzarsi per fare i compiti, trovare le energie giuste. Abbiamo imparato a sfruttare ogni momento libero per studiare, per esempio alcune di noi, a scuola, sacrificavano l’intervallo per ripassare qualcosa».
Qualcuno vi ha aiutato con queste “regole” di comportamento?
«La nostra disciplina è fatta di “rigidità”. Una ginnasta è in un certo modo una perfezionista e questo la porta a essere così anche nella vita di tutti i giorni. Nessuna di noi ha mai pensato che bastasse il sei per essere a posto con la scuola, quindi anche nello studio abbiamo adottato lo stesso comportamento della ginnastica. Lo sport ci ha aiutato anche con la scuola».
Ho visto su YouTube un video di una vostra coreografia. In quanto tempo riuscite a farla alla perfezione?
«Iniziamo a inventare gli esercizi con la nostra allenatrice verso ottobre/novembre e ci vuole molto tempo per arrivare alla perfezione perché è uno sport che richiede tanti dettagli, ad esempio il movimento di un braccio deve essere uguale per tutte e quindi c'è tanto tanto lavoro dietro. Per essere perfette iniziamo a ottobre per arrivare a settembre dell’anno dopo magari per l’evento più importante dell’anno, che potrebbe essere il mondiale o l’olimpiade. Alcuni esercizi come quelli che stiamo preparando adesso li stiamo perfezionando da due anni».
Perché avete scelto il nome Farfalle?
«È un nome storico, esiste da molto tempo, è riferito al fatto che siamo eleganti, leggiadre, voliamo e come le farfalle lottiamo ogni giorno per un piccolo obiettivo».