Ricordi la canzone del film La sirenetta? "Con le mie pinne non si può far, Vorrei le gambe per saltare e andare a spasso per la... come si dice? Strada!" Ecco Ariel canta il desiderio di vivere in superficie e poter camminare, mentre nel nostro mondo c’è chi, come Merle Liivand, si allena ogni giorno nell’oceano e desidera essere una sirenetta.
Ma a Miami sì. Il 7 maggio scorso molte persone hanno potuto ammirare una “vera” sirenetta. In realtà si tratta della sirenetta “ecologica” Merle Liivand che ha nuotato per 42,2 km al largo delle acque increspate di Miami Beach, in Florida (Usa), in sole 11 ore e 54 minuti, battendo il suo stesso record di nuoto sulla lunga distanza, realizzato con una monopinna.
Merle è nata in Estonia e da bambina ha avuto problemi di salute e così ha iniziato a nuotare per aiutare i suoi polmoni a rinforzarsi.«Sono nata con una malattia autoimmune e il nuoto mi ha aiutata a guarire” ha raccontato in un’intervista. La sua specialità è sempre stata nuotare in mare aperto, a volte anche in acque ghiacciate. Nel 2017 e nel 2019 ha rappresentato l'Estonia ai Campionati mondiali di nuoto.
Undici anni fa la sirenetta Merle si è trasferita a Miami dove ha continuato a nuotare nell'oceano. In una sessione di allenamento, ha quasi finito per ingoiare delle particelle di microplastica disperse nel mare.
Quell'esperienza le ha fatto pensare a tutti gli animali marini che ogni giorno affrontano la stessa cosa. «Se nuotare mi ha aiutata a rinfonzare i polmoni, oggi la mia intenzione è lottare per i polmoni del pianeta Terra». Così Merle con le sue maratone nell’oceano cerca di attirare l'attenzione sul grande problema della plastica che affligge gli oceani. E ha addirittura coniato il termine "plastdemia" ovvero "la pandemia della plastica".
Quando Merle si è resa conto che l'inquinamento da plastica stava danneggiando la vita marina nello stesso modo in cui stava danneggiando lei durante le sue nuotate, si è messa nei "panni" di un pesce e ha voluto capire come facessero queste creature a vivere in un ambiente così inquinato e a rischio per la loro salute.
«Nuotare con la monopinna senza usare le braccia asomiglia al movimento dei delfini e dei pesci. Hanno una pinna e non possono usare le braccia», ha detto Merle. Questa "monopinna" gommosa ("mono" significa "uno") le ha permesso di nuotare muovendo entrambe le gambe insieme.
Credits: Guinness World Records
Merle ha già stabilito dei record mondiali di nuoto con una monopinna:
Gli allenamenti per battere un nuovo record sono stati molto intesi: sveglia alle 4 del mattino ogni giorno, monopinna e via a nuotare.
Credits: Guinness World Records
Credits: Guinness World Records
L'acqua era agitata e ha avuto qualche problema, ma non si è fermata. «Sono stata punta da una medusa», ha detto, «e continuavo a ripetermi che non era il momento di piangere».
Comunque Merle non ha fatto la traversata da sola, per mantenere la sua energia, un'amica l'ha seguita in kayak e e ogni tanto le davacibo e acqua.
Lungo il percoso, Merle Liivand ha raccolto tutta la spazzatura che ha trovato e l'ha messa nel kayak. Alla fine della sua maratona, l'imabraczione conteneva tre sacchi pieni di spazzatura.
«Alla fine del percorso» ha detto «Non si è trattato di stabilire solo un record. Ma aiutare la comunità e il mondo».
Credits: Guinness World Records