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La giornata dei sogni in giro per il mondo

Il 25 settembre è la Giornata mondiale dei sogni. Sognare infatti è universale, lo facciamo tutti.

Sin dall’antichità, cerchiamo nei sogni che facciamo mentre dormiamo tanti significati, a volte anche previsioni di quello che succederà nel nostro futuro, o messaggi di buona fortuna, come i numeri da giocare al lotto!

Ma lo sapevi, però, che tradizioni e simboli dei sogni cambiano da un paese all’altro?

Fiori, acchiappasogni e e bambole

L’acchiapasogni della cultura nativa americana si è diffuso nel mondo, come prezioso protettore della notte. Il suo scopo è quello di ‘acchiappare’ e ‘distruggere’ gli incubi, filtrando solo i sogni belli, un po’ come fanno le ragnatele con gli insetti (il nome originario degli acchiappasogni, infatti, corrisponde alla parola “ragno”: “asabikeshiinh”).

In Guatemala, invece, sotto ai cuscini riposano le “muñeca quitapenas”, cioè“bambole del dolore”. Assicurano un risveglio libero da ogni preoccupazione – tutta l’inquietudine viene assorbita da questi angeli custodi nel corso della notte.

Secondo un’usanza finlandese , se il giorno del solstizio d’estate una donna raccoglie sette fiori e li posiziona sotto il cuscino, potrà vedere in sogno il volto del futuro partner.

In CIna serpenti e pugnali sono segno di buon auspicio (in occidenti sono legati a sogni agitati).

In Giappone se fai fatica ad addormentarti di notte vuol dire che sei sveglio nei sogni di altri, mentre il primo sogno dell’anno (“hatsuyume” in giapponese), predice la fortuna di tutto il nuovo anno.

Alle donne indiane invece, è sconsigliato di dormire con i capelli raccolti per evitare il rischio di venire possedute da spiriti malvagi.

Nella tradizione slava gli incubi sono portati dalle “regine” della mitologia, le “kikimory” , terrificanti spiriti maligni femmine, responsabili di notti insonni a causa dei loro scherzi.

Le comunità Zulu e Xhosa del Sud Africa scacciano invece il demone della notte, rialzando i propri letti con dei mattoni.

In passato, spesso, chi passava le fredde notti invernali dormendo su delle stuoie d’erba vicino al fuoco  veniva drammaticamente colpito dalle fiamme. Solamente chi dormiva sollevato da terra sopravviveva al ‘bacio’ mortale del Tikoloshe.

Il Sandman nordeuropeo (“uomo della sabbia”), visita i bambini la sera, cosparge i loro occhi di sabbia inducendo il sonno e dando origine al sogno. L’atto di stropicciarsi gli occhi al risveglio, servirebbe a rimuovere la “sabbia” rimasta.

Come si augura la buonanotte nel mondo

Per alcune culture augurare la buonanotte è molto importante fino a diventare un vero e proprio piccolo rito.

  • Good night, sleep tight: “buonanotte, dormi stretto”, questa espressione inglese deriva dall’età medievale. Al posto dei letti a molla si utilizzavano le corde, strette al materasso, per mantenere il letto nella giusta posizione durante la notte.
  • Nighty night: questa espressione inglese ottocentesca, si traduce come “notte notte o notte notticina”, ed è rivolta soprattutto ai bambini e ai familiari
  • In arabo si usa l’espressione “che tu possa essere nel bene” per augurare la buonanotte alle persone più care. Si risponde dicendo “tu sei parte della mia gente”.
  • ¡Que sueñes con los angelitos! in spagnolo significa “sogna con gli angioletti”), espressione utilizzata con e dai bambini.
  • Dorme com Deus: la buonanotte in portoghese, traducibile come “dormi con Dio”, cioè sotto la sua protezione.
  • İyi akşamlar & İyi geceler: due modi di dire “buonanotte” in turco. Il primo si usa per salutarsi prima di coricarsi, il secondo è più generico, può essere usata anche come il nostro “buonasera” (quando è molto tardi).
  • Dors avec les anges & Fais de beaux rêves: in francese, la prima significa “dormi con gli angeli”, mentre la seconda “fai bei sogni”.
  • Gute Nacht und träum schön, in tedesco, si può usare anche con persone che si conoscono poco, l’augurio “fai bei sogni” si dice ad amici o in famiglia.

La curiosità – Si impara sognando

“Quella del sogno è una sfera spesso collegata all’apprendimento di una nuova lingua. Negli anni ‘80, lo psicologo Joseph De Koninck osservò che gli studenti di francese che iniziavano prima a sognare in francese facevano progressi decisamente più rapidi.

Psicologi e neuroscienziati stanno ancora studiando il rapporto tra sogni e apprendimento linguistico, ma certamente sognare in un’altra lingua può essere vista come un’espressione del nostro desiderio di sentire come “nostra” un’altra lingua. ” spiega Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel.

 

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