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Il Mona, il museo delle opere che non esistono

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Il Mona, il museo delle opere che non esistono
dal web

A New York esiste un museo in cui sono esposte e vendute delle opere che...non esistono!

Un museo senza opere… Vi chiederete: in che senso?! Vi spiego. Mentre in un museo di quelli che conoscete potete vedere delle opere che...esistono, che ci sono, che sono lì davanti ai vostri occhi, al Mona di New York sono esposte e vendute opere che davanti ai vostri occhi non ci sono proprio! Un esempio. Titolo dell’opera: “La pace perfetta”; che avete davanti agli occhi? Niente, se non il titolo e l’autore di quest’opera fantasmale.

IL MONA, IL MUSEO DELL’ARTE NON VISIBILE

Mona significa “Museum of Non-Visible Art”, ossia “Museo dell’Arte Non Visibile”. In realtà l’idea non scaturisce da un pensiero recente. Quasi 60 anni fa, infatti, in Europa si fece largo una corrente di artisti che sosteneva che l’arte non esiste nella forma delle opere realizzate, ma nell’idea, nella parola o nel percorso che precedono la realizzazione dell’opera. In breve, perché l’arte sia tale è sufficiente pensarla, non serve realizzarla nella pratica. Si tratta di arte “concettuale”, un termine che fu utilizzato per la prima volta dall’artista americano Joseph Kosuth. Il Mona esibisce il pensiero, l’idea di un’opera, non l’opera realizzata, perché anche per i tre che lo hanno fondato nel 2011 – Brainard e Delia Carey, marito e moglie, e il famoso attore americano James Franco – l’arte si trova nell’idea. Nel Mona non ci sono opere visibili: queste vengono “realizzate” dallo spettatore, che a partire da un’idea descritta a parole su un muro o su un foglio può immaginarsi una scultura, una pittura, un disegno, una foto o qualsiasi opera d’arte.

TI VENDO UN’OPERA CHE NON C’È... LA FAI TU IMMAGINANDOLA!

Il Mona è certamente un museo bizzarro e stravagante. Ma non finisce mica qui! Le opere inesistenti sono in...vendita! E non a prezzi esattamente accessibili, tanto che alcune costano qualche migliaio di euro! Ma cosa acquisti, quindi? Acquisti la descrizione dell’opera, ossia le parole che la descrivono. Paghi e ti arriva a casa un foglio con la spiegazione dell’idea dell’opera. L’opera se la immagina l’acquirente… Ad esempio, la già citata “Perfect peace” rappresenta la pace perfetta. Non esistendo, ognuno se la può immaginare come vuole. L’opera inesistente “Fresh air” (Aria fresca) è stata acquistata per 10.000 euro! Nella sua descrizione si legge che essa ti permette di inspirare l’aria più pulita che la Terra possa produrre. Il suo compratore si è definito felicissimo di aver “realizzato” nella sua mente un vero capolavoro

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